La piscina continua a rappresentare una sorta di sogno per molti italiani, un vero e proprio status symbol ancora molto gettonato, nonostante i costi che la sua adozione può infine comportare. Prima di sposare l’ipotesi di costruirne una, però, sarebbe sempre il caso di informarsi al meglio sul peso finanziario di una operazione simile, in quanto esso potrebbe infine rivelarsi superiore alle proprie disponibilità.
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Meglio informarsi prima su quanto costa una piscina
Il primo passo da compiere in tal senso è proprio quello di informarsi in maniera compiuta, non solo al fine di capire il livello di esposizione cui si va incontro, ma anche per cercare di non farsi trovare impreparati e riuscire a conseguire un elevato rapporto tra la qualità della costruzione finale e il costo che ne potrebbe conseguire.
In particolare sarebbe il caso di acquisire competenze in grado di poter aiutare a gestire in maniera autonoma il rapporto con la ditta incaricata di costruirla e riuscire a capire dove finisca la propria convenienza e inizi invece a squilibrarsi il rapporto in favore della controparte.
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Costo di una piscina interrata: i materiali
Una piscina interrata di dimensioni tipiche per uso residenziale e con optional normali il prezzo finale, “chiavi in mano”, va solitamente ad attestarsi tra i 13mila e i 30mila euro. Esso andrà in particolare a dipendere da una serie di fattori fondamentali, tra cui la dimensione scelta, la forma e la tipologia della struttura.
Il fatto che i costi vadano a divaricarsi in maniera così notevole dipende soprattutto dal fatto che le soluzioni prospettate sono molte, partendo dalla più economica, ovvero quella in lamiera d’acciaio. Altre possibili soluzioni sono la vetroresina monoblocco, il cemento armato, i casseri in polistirolo.
Fattori che possono incidere sul costo
Il materiale non è però l’unico fattore in gioco, anzi, per poter avere una idea più esaustiva dei costi si devono prendere in considerazione altri fattori, come:
1) le dimensioni, con un metro quadro che può costare tra i 200 e i 300 euro;
2) la profondità, il cui aumento provoca analogo movimento dei costi;
3) la zona d’installazione, con un aumento dei costi in quelle più di pregio, a causa anche dell’impennata di tasse e regolamenti locali;
4) la personalizzazione, che comporta naturalmente un extra da sborsare in considerazione delle operazioni aggiuntive cui si obbliga il costruttore.
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Fai da te: conviene?
Naturalmente può anche presentarsi l’opportunità di costruire la propria piscina in autonomia, senza rivolgersi ad una impresa specializzata. Una opportunità che può essere presa in considerazione da persone che vantino le necessarie competenze, a patto che l’opera da realizzare si prospetti semplice.
Nel caso contrario gli interessati potrebbero presto accorgersi che realizzare una piscina non è propriamente l’impresa facile che ci attendeva, buttando in tal modo una quantità aggiuntiva di soldi che avrebbero magari potuto impiegare per soddisfare qualche particolare capriccio.
Proprio per questo si consiglia caldamente di rivolgersi alle imprese specializzate del settore, le quali possono rivelarsi preziose soprattutto nel caso in cui il terreno su cui si intende sistemare la piscina abbia qualche problema di stabilità.