Finalmente siete giunti alle ultime fasi di costruzione o restauro della vostra casa, dovete pavimentare e piastrellare le pareti dove necessario.
Avete optato per le piastrelle di ceramica perché siete affascinati dalla loro eleganza, o perché cercate qualcosa di particolare che possa dare un tocco personale alla casa, bene, questo articolo è fatto per voi!
In Questo Articolo Si Parla di:
Tutto sulle piastrelle in ceramica
Le piastrelle di ceramica sono un elemento edilizio che è stato da sempre utilizzato per rivestire pareti e pavimenti.
Vengono ottenute miscelando, in diverse quantità e proporzioni, argilla, feldspati, caolini, quarzi, additivi chimici e acqua, poi essiccati e cotti ad altissima temperatura (tra 900°e 1250°).
La materia prima che le compone è l’argilla, esistono diversi tipi di argille, che si differenziano per il contenuto di sabbia e responsabili del colore e della porosità.
L’argilla utilizzata per la produzione può essere di 2 tipi:
- Argilla bianca: proviene dal nord Europa, è molto ricercata e costosa;
- Argilla rossa: meno costosa, proviene principalmente da Spagna e Italia;
Dopo la produzione, le piastrelle vengono dette “supporti”, e verranno smaltate in modo da colorarle.
Il supporto può essere poroso o compatto: questa caratteristica non è valutabile ad occhio nudo ma è importante sapere che un supporto compatto sarà più resistente all’assorbimento d’acqua e più resistente agli urti di uno poroso.
Le piastrelle possono essere di varie forme e dimensioni, le più gettonate sono quelle quadrate ma esistono forme poligonali diverse (es. Esagonale) e differiscono anche nello spessore che va da un minimo di 3,5 ad un massimo di oltre 20 millimetri.
Insomma avrete l’imbarazzo della scelta, passiamo ora a trattare i tipi di piastrelle.
Innanzitutto bisogna scindere in due macrocategorie che differiscono per il tipo di cottura subito dalle piastrelle: monocottura e bicottura.
La monocottura consente alle piastrelle in ceramica di essere pronte in un’unica infornata: in questo modo, le alte temperature riescono a cuocere il supporto e lo strato superficiale, solitamente smaltato, contemporaneamente.
La bicottura invece consiste in un processo che vede la prima cottura solo del supporto, (chiamato anche “biscotto”), mentre la seconda cuoce lo strato superficiale e lo “incolla” al supporto.
Si possono anche suddividere a loro volta in:
- Piastrelle per gli ambienti esterni -sono caratterizzate da una buona resistenza agli agenti atmosferici, in maniera particolare al gelo, (fanno parte di questo gruppo il gres porcellanato, il clinker e le terrecotte);
- Piastrelle per interni -devono garantire un’alta resistenza all’usura e calpestio, come anche alle sostanze corrosive, fanno parte di questo gruppo maiolica, bicottura e monocottura.
Insomma si adattano a pressoché qualsiasi esigenza, va da sé che il primo gruppo può essere utilizzato per gli interni ma il contrario è sconsigliato.
Una ulteriore differenziazione è basata sulla lavorazione che hanno avuto ed esistono quindi piastrelle pressate ad altissime pressioni o piastrelle estruse, cioè fatte passare con l’impasto fresco dentro delle fessure.
Il gres porcellanato è adatto sia fuori che dentro casa perché subisce un processo di verificazione durante la cottura che lo rende resistente agli agenti atmosferici ma anche abbastanza elegante per un interno casa, detto questo, scegliete bene!
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