La Commissione Europea approva il Piano Energivori del governo italiano

Il Piano Energivori elaborato dal governo italiano con il preciso fine di concedere sconti alle imprese ad alta intensità energetica, è stato approvato dalla Commissione Europea.

Una promozione che era attesa soprattutto alla luce del fatto che il precedente piano era stato bocciato in sede europea aveva recepito i suggerimenti provenienti da Bruxelles.

Secondo l’esecutivo europeo il provvedimento adottato dal nostro esecutivo (e anche quello tedesco, anch’esso oggetto di approvazione) va nella giusta direzione, ovvero verso la promozione degli obiettivi comunitari, facendo in modo che garantire la competitività delle industrie ad alta intensità energetica sul mercato internazionale non vada a scapito del principio di concorrenza nel mercato unico.

Perché questo riconoscimento è considerato molto importante dal governo italiano? Per un semplice motivo: esso costituisce in effetti uno degli assi portanti della Strategia energica nazionale (SEN), attualmente in definizione, che dovrebbe consentire al nostro Paese di superare ritardi strutturali di sistema che svantaggiano le imprese tricolori rispetto a quelle degli altri Paesi.

piano energivori

I punti cardine del nuovo Piano Energivori italiano

Cosa dice il nuovo piano presentato dal nostro governo alla Commissione Europea?

In pratica si parte con l’identificazione delle imprese, che avviene non soltanto sulla base sul consumo assoluto dei vettori energetici, ma anche facendo riferimento a quanto effettivamente vada ad incidere la bolletta energetica sul proprio volume di affari complessivo.

Va a questo proposito ricordato come per questa tipologia di imprese, ovvero quelle XXL, nel nostro Paese, venga solitamente calcolato un costo dell’energia superiore al 20 per cento del valore aggiunto.

Si tratta con tutta evidenza di una voce in grado di scavare un vero e proprio solco in termini di competitività nei confronti di quelle dei Paesi concorrenti. Proprio per agevolare la crescita del sistema il Ministero dello Sviluppo Economico ha quindi deciso di adottare tra i principali obiettivi una revisione del sistema tesa a far crescere la competitività industriale.

Il nuovo piano è rivolto in particolare a circa 3mila imprese energivore, per la maggior parte appartenenti al manifatturiero e di taglia medio-grande, le quali potranno godere di nuovi sconti sugli oneri destinati a finanziare il sostegno alla cogenerazione e alle fonti rinnovabili.

In particolare, i tagli saranno riservati alle aziende che si trovano a dover operare in settori fortemente esposti agli scambi internazionali e saranno limitati ad un massimo dell’85 per cento delle maggiorazioni sulle energie rinnovabili e la cogenerazione.

Le percentuali saranno però diverse, con riferimento al rapporto tra il costo della bolletta elettrica e il valore aggiunto, il quale dovrà essere superiore o inferiore alla soglia del 20 per cento. Ove la soglia sia superata, il pagamento sugli oneri di sistema riconducibili agli incentivi alle rinnovabili sarà circoscritto allo 0,5 per cento del valore aggiunto.

Da un punto di vista finanziario, si tratta di uno sforzo imponente, se solo si pensa che in base alle stime che erano state elaborate per tempo dal Ministero per lo Sviluppo Economico, l’importo totale delle agevolazioni concesse alle imprese energivore andava ad attestarsi intorno a 1,5 miliardi di euro, uno sforzo addirittura superiore rispetto a quello previsto dal piano originario.

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