Il problema dell’umidità nelle nostre abitazioni è estremamente importante.
Perchè effettuare un isolamento termico. Leggi Quì
La presenza di ponti termici nella casa, può infatti vanificare anche l’adozione di infissi di elevata qualità e di dispositivi per la termoregolazione di ultima generazione.
La presenza di punti deboli attraverso i quali l’umidità si infiltra, riducendo drasticamente il comfort abitativo rappresenta un difetto strutturale che va assolutamente eliminato, in quanto va infine a riflettersi sulle bollette energetiche, spingendo a consumi maggiori di quanto non sarebbe invece necessario.
Uno dei modi migliori per affrontare il problema è il cappotto termico: andiamo dunque a vedere di cosa si tratti e perché la sua adozione possa infine tradursi in un vero e proprio investimento.
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Cos’è il cappotto termico
L’isolamento termico è l’intervento teso ad aumentare l’efficienza energetica di un’abitazione applicando dei pannelli isolanti di materiale vario che vengono a loro volta ricoperti da un collante e da uno strato protettivo e teso alla finitura, realizzato con particolari intonaci.
Può essere interno o esterno, con il secondo che è preferibile in quanto non riduce la superficie calpestabile, ma non è sempre possibile poiché può essere impedito da vincoli paesaggistici e architettonici, oppure dai regolamenti condominiali.
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I vantaggi assicurati dal cappotto termico, sono i seguenti:
– si realizza l’isolamento termico, sia dal freddo che dal caldo;
– si aumenta la traspirabilità dell’immobile, permettendo un più facile deflusso dell’umidità in eccesso;
– si realizza l’isolamento acustico dell’abitazione, soprattutto in riferimento ai rumori aerei;
– si concretizza una maggiore stabilità dimensionale, aumentando la durata dell’immobile nel tempo, riducendo il rischio di fessure;
– si realizza una maggiore protezione dal fuoco in quanto il cappotto termico non lo alimenta e non propaga le fiamme.
Quanto costa il cappotto termico
Il costo di un cappotto termico, interno o esterno, si aggira nell’ordine di svariate migliaia di euro e dipende naturalmente dall’entità dei lavori, oltre che dal materiale isolante utilizzato.
Ad esempio, in una villetta unifamiliare di 200 metri quadri, usando i pannelli in EPS bianco si arriva intorno ai 12mila euro che possono diventare 13.400 nel caso si ricorra alla lana di vetro o 14.600 ove invece si opti per la lana di roccia.
Come una spesa può diventare investimento
Le cifre ricordate, che sono effettivamente alte, assumono però un’altra forma ove si abbia la possibilità di ricorrere alle detrazioni fiscali, attestate al 65% anche per il 2016 e ormai in fase di conferma per il prossimo anno.
Chi compila la dichiarazione dei redditi, può infatti veder calare a 4.200 gli euro necessari per il cappotto fiscale nel caso utilizzi l’EPS bianco, a 4.700 ove opti per la lana di vetro e a 5.100 nel caso della lana di roccia, in quanto il resto gli sarà restituito dallo Stato in dieci rate annuali di eguale importo che saranno scalate dall’IRPEF dovuta.
A questa opportunità, si va poi ad aggiungere il discorso relativo all’aumento di valore dell’immobile che si realizza grazie al cappotto termico, grazie al conseguimento di una migliore classe di efficienza energetica, un parametro ormai obbligatorio nelle compravendite immobiliari. Inoltre l’eliminazione dei ponti termici aiuta ad alleggerire le bollette energetiche, anche in maniera sensibile, mantenendo più a lungo il comfort creato all’interno dell’immobile.
Proprio il combinato disposto tra detrazioni fiscali, miglioramento della classe energetica e abbattimento dei costi in bolletta fanno capire perché un intervento di ristrutturazione di questo genere sia ormai considerato alla stregua di un investimento, più che come una spesa.