Il problema delle barriere architettoniche continua ad essere molto avvertito in Italia.
Nonostante i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) siano previsti sin dal 1992, la maggior parte dei Comuni non ha mai provveduto ad adeguarsi alla normativa risultando di conseguenza inaccessibile ai disabili, sia motori che sensoriali.
Se l’attuale normativa in materia di barriere architettoniche è ormai in vigore dal 1989, è ancora molto frequente l’insorgere di problemi di accesso o godimento degli spazi all’interno di edifici, pubblici e privati, in cui ingressi, porte, pavimenti, servizi igienici, ascensori e molto altro, per un motivo o per l’altro, non possono essere fruiti da chi presenti un handicap motorio o fisico.
Una condizione, la disabilità, che può peraltro essere temporanea, se si pensa a chi abbia un arto ingessato o sia in stato gravidanza.
Una delle possibili risposte in tal senso sono le rampe per disabili.
Andiamo quindi a vedere di cosa si tratti.
In Questo Articolo Si Parla di:
Le rampe per disabili, un ottimo ausilio per chi abbia problemi motori
Le rampe per disabili, da molti chiamate scivoli, sono strutture ideate proprio con il fine di consentire, e quindi facilitare, il movimento di tutte quelle persone diversamente abili costrette a muoversi con l’ausilio di una carrozzina.
Generalmente vengono posizionate nei pressi di scalini o altre barriere architettoniche tali da rivelarsi alla stregua di un ostacolo insormontabile. Sono quindi una cosa diversa dai montascale, ovvero i dispositivi che consentono alle persone con difficoltà motorie di salire le scale rimanendo comodamente sedute su una poltroncina azionata meccanicamente, per mezzo di appositi comandi.
Le rampe per disabili se possono essere usate in abitazioni private sono invece obbligatorie negli edifici pubblici. Un obbligo di legge che purtroppo nel nostro paese viene troppo spesso ignorato, generando comprensibili polemiche ad opera delle associazioni che si curano della difesa dei cittadini limitati nei loro movimenti.
Ne consegue che le rampe per disabili non sono dispositivi tecnologici, ma semplici impianti grazie ai quali la carrozzina si mette in grado di superare dislivelli altrimenti problematici.
I requisiti principali delle rampe per disabili:
la pendenza massima
Le rampe per disabili devono in particolare rispondere ad un criterio molto importante, quello della pendenza massima, dal quale dipende per la gran parte non solo la funzionalità, ma anche la qualità del dispositivo, la quale viene fissata per legge.
Si tratta di un criterio precauzionale che trae la sua origine dalla constatazione relativa allo sforzo che altrimenti sarebbe costretto a fare il disabile nella fase di salita, al fine di poter superare l’ostacolo, e dal pericolo cui verrebbe esposto nel caso di una fase di discesa troppo ripida.
Ne consegue che le rampe per disabili più funzionali sono quelle caratterizzate da una pendenza minore, grazie alla quale esse diventano più efficaci e rendono più agevole il loro utilizzo.
Chi intenda adottare rampe per disabili, può rivolgersi alle aziende che le commercializzano, che sono solite proporre un ampio campionario di prodotti come quelle modulari, le telescopiche in alluminio, le portatili come il passa cordolo, le pieghevoli in vetroresina e molto altro.
Le misure delle rampe per disabili
Le rampe per disabili, per poter essere a norma, dovranno anche avere delle altre misure entro i limiti previsti dalla legge. In particolare, la larghezza minima della rampa dovrà essere di 90 centimetri, così da consentire il transito della persona su sedia a rotelle.
Si potrà richiedere una rampa larga almeno 1,50 metri per dare la possibilità a due persone di percorrerla insieme e di incrociarsi sulla stessa. Nel caso in cui, invece, la rampa superi i 10 metri di lunghezza, così come nel caso in cui ci siano interruzioni (come ad esempio le porte) la rampa dovrà vedere un ripiano di tipo orizzontale che abbia le seguenti dimensioni:
- 1,50 x 1,50 m, oppure;
- 1,40 x 1,70 m per il senso trasversale e 1 ,70 m per il senso longitudinale al verso di marcia;
I dislivelli
Non tutti i dislivelli dovranno vedere la presenza di una rampa per disabili. Quelli che si trovino ad un’altezza compresa tra i 2 e i 2,5 centimetri saranno comunque accettabili per la legge, anche se in alcuni casi di mancata praticabilità potrà essere necessario creare per tali dislivelli dei percorsi che siano completamente piani per consentire il transito con le sedie a rotelle.
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