Le detrazioni fiscali rappresentano un effettivo fattore di giustizia sociale, oltre che un valido strumento in mano all’amministrazione fiscale per cercare di limitare l’evasione fiscale, premiando chi stipula contratti di locazione che non siano in nero.
La loro richiesta deve però seguire una serie di procedure ben precise, che possono anche mutare di anno in anno. Andiamo quindi a vedere cosa prevede la normativa per il 2017 e cosa occorre sapere prima di compilare il modello 730 o il Modello Unico.
In Questo Articolo Si Parla di:
La detrazione fiscale per l’affitto di una casa con canone di locazione ordinario
Coloro che hanno stipulato un contratto di locazione ordinario, ovvero aderendo alla formula 4+4 con tacito rinnovo dopo un quadriennio, possono ottenere la detrazione fiscale:
1) in relazione al 5% in capo ai soggetti percettori del canone di locazione ai fini dei calcoli IRPEF per i contratti ordinari;
2) la riduzione del 25% sempre in capo al percettore del canone ai fini del calcolo IRPEF per i contratti di affitto ordinari, nel caso in cui l’immobile locato sia posizionato a Burano, Murano, Venezia e nelle Isole di Giudecca;
3) la riduzione del 35% ai fini IRPEF per tutti gli edifici che rivestano particolare interesse artistico e storico;
4) la riduzione derivante dalla cedolare secca, da calcolare caso per caso.
Detrazione fiscale 2017 per giovani e gli studenti universitari
Una ulteriore agevolazione è poi prevista per i giovani che abbiano età compresa tra i venti e i trent’anni e abbiano deciso di stipulare regolare contratto d’affitto per l’abitazione principale.
Si tratta di una agevolazione introdotta dalla legge finanziaria del 2007 e che consente di detrarre sino a 991,60 euro per il primo triennio anni di locazione ove il reddito complessivo annuale sia inferiore a 15.493,71 euro.
Naturalmente la casa oggetto del contratto di affitto deve essere differente da quella in cui risiedono i genitori.
Per quanto riguarda invece gli studenti e i genitori che li abbiano a carico, la detrazione fiscale, del 19%, sul canone di locazione ha un tetto fissato a quota 2600 euro.
Va però ricordato che per poterne godere, la residenza universitaria deve trovarsi ad una distanza minima di cento chilometri dalla propria abitazione.
Detrazione fiscale per i canoni di affitto concordato
Per quanto riguarda i canoni di affitto concordato, ovvero quelli regolati dalla legge 431 emanata nel 1998, la detrazione è di 495,80 euro nel caso in cui l’imponibile sia inferiore a 15mila euro, scendendo a quota 247,90 se il reddito si attesta tra 15 e 30mila euro annui, mentre non è prevista la possibilità di detrarre per chi faccia parte dello scaglione IRPEF superiore.
Detrazione fiscale per lavoratori dipendenti
I lavoratori che abbiano dovuto dare vita a trasferimento per motivi di lavoro, possono a loro volta richiedere la detrazione pari a 991,60 euro per i redditi inferiori a 15mila euro e a 495,80 euro per quelli sino ai 30mila euro.
Anche in questo caso, però, per far scattare il diritto all’agevolazione, la residenza deve distare non meno di cento chilometri da quella precedente. Inoltre il cambio di residenza deve essere avvenuto almeno tre anni prima rispetto alla richiesta di poter detrarre la cifra spettante.
Detrazione per i lavoratori che si trasferiscono nel Comune in cui lavorano
Altro caso particolare è quello relativo al lavoratore costretto a trasferire la propria residenza nel comune in cui lavora nei 3 anni precedenti a quello in cui viene richiesta la detrazione. In tal caso la detrazione si applica secondo il seguente schema:
– 991,60 euro ove il reddito non superi i 15.493,71 euro;
– 495,80 euro nel caso in cui il reddito si attesti tra 15.493,72 e 30.987,41 euro;
Va precisato che lo sfruttamento dell’agevolazione dipende dal possesso dei seguenti requisiti:
1) il trasferimento della residenza nel comune di lavoro oppure in uno limitrofo situato ad almeno 100 chilometri di distanza dal precedente e comunque al di fuori della propria regione;
2) che il trasferimento della residenza nel nuovo Comune abbia avuto luogo da non meno di un triennio rispetto all’anno di imposta in cui è stata richiesta la detrazione.
Anche nel caso di chi abbia firmato un contratto di affitto per le abitazioni sociali, ovvero le case popolari dell’ATER (ex IACP) o comunali, il canone può essere portato in detrazione nel 730 e nel Modello Unico.
La detrazione spetta nel caso in cui l’abitazione sia quella principale ed è pari a 900 euro per i redditi sino a 15.493,71 e a 450 euro per i redditi complessivi che vadano da 15.493,71 sino a 30.987,41 euro.
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