Anche la Mercedes entra nel mercato dell’accumulo fotovoltaico

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Anche la Mercedes entra nel mercato dell’accumulo fotovoltaico

Il mercato dell’accumulo fotovoltaico è considerato uno dei più promettenti in assoluto.

A renderlo tale è proprio la constatazione che soltanto lo storage può consentire di trarre il massimo di guadagno possibile dal proprio investimento in un impianto per la produzione di energia solare.

Va infatti ricordato come immagazzinando l’energia autoprodotta nel corso del giorno e usandola quando se ne ha bisogno si può trarre molta più convenienza rispetto alla sua cessione alla rete, proprio a causa delle tariffe applicate dai gestori.
 
Proprio per questo motivo, il comparto è visto con evidente favore da molti grandi marchi, a partire da quelli già impegnati nella mobilità.

Se la joint venture tra Tesla e Solar City ha fatto scuola, ora sembra arrivato il momento dello sbarco di Mercedes nell’accumulo fotovoltaico.

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La partnership con Vivint

Il colosso automobilistico tedesco ha infatti annunciato una futura partnership con Vivint, società già operante nel settore delle energie rinnovabili, con il preciso intento di dare vita ad una soluzione molto simile a quella già offerta da Tesla, ovvero tetti solari provvisti di batteria.
 
La tecnologia di accumulo cui attingerà il nuovo soggetto è stata sviluppata dalla divisione Mercedes-Benz Energy e prodotta da ACCUomotive, una sussidiaria gravitante nell’orbita Daimler.

Le batterie sono progettate in uno stabilimento di Kamenz, e si tratta di moduli da 2,5 kWh di capacità ciascuno basati sugli ioni di litio.

La configurazione più potente prevede 8 moduli per un totale di 20 kWh.
Proprio muovendo da quanto è già stato creato, la nuova partnership cercherà di dare vita ad un sistema all-in one di fotovoltaico con batterie e impianto domotico, sfruttando proprio le competenze di Vivint nel settore della smart home .

Va però specificato come in un primo momento la produzione non avrà come sbocco il mercato europeo, bensì proprio quello californiano.

Una mossa che ha spinto molti addetti ai lavori a parlare di vera e propria sfida di Mercedes a Tesla, direttamente sul suo terreno.

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Quali le differenze?

 

Naturalmente tra sistemi di accumulo Tesla e Mercedes vi sono delle differenze da tenere nel debito conto.

La prima, molto importante, è quella relativa al costo: nel caso dello storage Mercedes, infatti, occorre sborsare tra i 5mila e i 13mila dollari, a seconda del numero di moduli istallati (da uno da 2,5 kWh fino a otto per 20 kWh totali).

Si tratta quindi di un prezzo in grado di provocare grande interesse, se solo si pensa come la soluzione di Tesla comporti un esborso intorno agli 11mila dollari in cambio di una capacità limitata ad appena 14 kWh.
 
Il prodotto di Tesla, di contro, offre altri vantaggi, a partire dalla grande compattezza e dal fatto di ingombrare spazi abbastanza ridotti, una volta che sia stato montato su una parete.
 
Va comunque ancora una volta rilevato come proprio la decisione di Mercedes sia l’ennesima controprova del fatto che il fotovoltaico continui la sua avanzata, destando l’interesse di grandi nomi che, con tutta evidenza, vedono nelle energie rinnovabili il business del domani, confidando nelle stime di crescita che continuano ad arrivare in maniera pressoché unanime dai centri studi.