Quando un matrimonio entra in crisi, per i motivi più disparati, la soluzione migliore per porvi fine è sicuramente rappresentato dalla separazione consensuale, soprattutto nel caso in cui ci siano dei figli all’interno della coppia che si intenda sottrarre alle conseguenze di un procedimento troppo complesso.
La separazione consensuale rappresenta il modo più facile e rapido per porre fine ad un rapporto ritenuto ormai evidentemente deteriorato, senza far degenerare anche pericolosamente la situazione.
Chi vi ricorre lo fa spinto dal desiderio di mantenere entro limiti civili i dissapori manifestati nel corso del tempo e anche da una motivazione utilitaristica.
La separazione consensuale, infatti, rappresenta sicuramente il modo più rapido e conveniente per separarsi.
Basta in effetti presentare il ricorso per attivare il procedimento presso la cancelleria del Tribunale di pertinenza e attendere la chiamata per l’udienza.
Solitamente non trascorrono più di 2 o 3 mesi prima che essa abbia luogo, mentre una volta che sia stato superato questo passaggio occorrono altri 45 giorni prima di ottenere l’istanza che sancisce la fine del rapporto matrimoniale.
Come si può capire, la tempistica viene notevolmente accelerata, con ovvio sollievo delle controparti interessate.
In Questo Articolo Si Parla di:
Il modello per la separazione consensuale
Per poter attuare la separazione consensuale, occorre riempire un modulo predisposto all’uopo.
La procedura prevede in pratica il semplice inserimento delle generalità dei coniugi e la compilazione di una sezione in cui devono essere applicati gli accordi intercorsi tra i coniugi in relazione al mantenimento e all’affidamento dei figli, ove essi siano presenti.
Inoltre il modello presenta una ulteriore sezione in cui i richiedenti devono inserire la ragione della separazione, come ad esempio l’incompatibilità caratteriale.
La separazione consensuale dei coniugi senza figli è sostanzialmente identica nella procedura e nei costi a quella che vede impegnate le coppie con prole, in quanto l’importo da versare eventualmente all’avvocato e il costo della marca da bollo rimangono del tutto invariati.
Separazione consensuale: è meglio senza avvocato
Naturalmente il costo più sostanzioso da mettere in conto, quando si affronta una separazione consensuale, è quello derivante dal conferimento dell’incarico ad un avvocato, cui occorre corrispondere una parcella.
A tal proposito va ricordato che la Legge Bersani, emanata nel 2006, ha in pratica eliminato la tariffa minima e che in conseguenza di ciò il compenso viene fissato a seguito di una contrattazione tra clienti e professionista.
Se il massimale è fissato a 3500 euro, il ricorso allo stesso legale da parte dei due coniugi può limitare la spesa sotto il migliaio di euro.
Proprio per evitare il carico finanziario che può derivarne, la coppia interessata può senz’altro optare per un procedimento del tutto autonomo, ovvero senza impiegare un avvocato.
Lo svolgimento della parte burocratica senza il ricorso di un legale richiede sicuramente una grande precisione e attenzione, con i passaggi che sono però indicati da una procedura standard che è senz’altro possibile osservare.
In tal modo la spesa è sostanzialmente rappresentata dalla marca da bollo da 43 euro, che può essere acquistata presso le ricevitorie del gruppo Lottomatica.
Per avere più informazioni o per una consulenza gratuita per la separazione consensuale, ti invitiamo a cliccare sul seguente LINK