Non è raro camminare per strada e imbattersi in un cartello con il quale si avvisa il passante della presenza di un sistema di videosorveglianza.
Si tratta in pratica del postulato derivante dalla presenza nel nostro Paese di una serie di norme tese a proteggere la privacy dei cittadini, reputata con tutta evidenza un valore primario.
Naturalmente, proprio l’esistenza di questa grande attenzione alla privacy ha dato vita ad una lunga discussione in relazione ad un altro valore reputato sempre più importante dai nostri connazionali, ovvero la sicurezza.
In particolare, la sicurezza all’interno della propria casa, messa ripetutamente in pericolo nel corso degli ultimi anni dall’autentica epidemia di rapine in appartamento che ha colpito il nostro Paese, instillando un sentimento di insicurezza.
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Privacy e sicurezza, un binomio che può coesistere
Proprio davanti al pericolo di vedere la propria abitazione violata dai ladri, molti italiani hanno deciso di adottare misure di sicurezza sempre più forti, optando in particolare per la videosorveglianza.
Anche i videocitofoni sono ormai considerati un tassello importante in questa strategia, in quanto non solo permettono di capire se sia il caso di aprire a chi suona al cancello, ma possono anche registrare immagini di chi lo fa.
Questa caratteristica, molto preziosa, pone però un problema non da poco, in quanto l’area in cui opera un dispositivo di questo genere è solitamente di passaggio e può quindi essere oggetto di transito da parte di altre persone.
Persone che, non sapendo della presenza di una videocamera, potrebbero essere indotte a comportamenti impropri.
Proprio per questo motivo, quindi, le norme in vigore in Italia prevedono che la presenza di un videocitofono (o di altri dispositivi analoghi) debba essere indicata chiaramente da un cartello informativo.
Si tratta in pratica di una imposizione cui non si può sfuggire, se non si vuole andare incontro ad una sanzione a norma di legge, sotto forma di multa.
Il problema delle immagini
C’è poi un aspetto molto importante da prendere in considerazione, quello relativo alle immagini.
Un videocitofono, essendo dotato di una telecamera, può registrare l’immagine della persona che suona alla nostra porta oppure quella di si trova a passare proprio nel momento in cui l’eventuale visitatore preme il pulsante della postazione esterna.
Questo fatto fa scattare una violazione della privacy, tale da essere evitata soltanto provvedendo ad installare un videocitofono in grado di registrare le immagini esclusivamente all’interno di aree private e, soprattutto, in corrispondenza del loro ingresso.
In tal modo non si è costretti a mettere un cartello di avvertimento, che diventa necessario nel caso in cui l’area in questione si trovi in aree condominiali o comunque esterne alla propria abitazione privata.
Si tratta comunque di una materia in costante via di definizione anche a livello normativo, tanto che più di una volta la Corte di Cassazione è stata chiamata nel corso degli ultimi anni a decidere su questioni relative alla privacy.
Si consiglia dunque di seguire l’evoluzione della discussione, in modo da non ritrovarsi di fronte a brutte sorprese.
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