Il 2017 è stato un anno d’oro per l’energia solare. Il fotovoltaico è infatti riuscito nel corso dell’ultimo anno a toccare i 160 miliardi di dollari in investimenti e ad aggiungere più di 98 GW di nuova capacità solare installata nel pianeta. Un record tale da offuscare le prestazioni di qualsiasi altra tecnologia, sia di carattere rinnovabile che fossile e tale da confermare le previsioni fatte da molti analisti nel corso degli ultimi anni.
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Il rapporto di Unep
A rendere noti i dati in proposito è stato l’Unep, il programma ambientale dell’ONU ormai in vigore dal 1972, che ha pubblicato il rapporto dal titolo “The Global Trends in Renewable Energy Investment 2018”. I dati del documento sono assolutamente chiari: di fronte ai nuovi 98 GW di nuova capacità solare, i combustibili fossili hanno potuto contrapporne appena 70. Il divario va poi ad accrescersi ulteriormente ove nel calcolo vengano inserite tutte le fonti rinnovabili con esclusione del solo idroelettrico. In questo caso, la nuova potenza delle fonti di energia green, nel 2017, raggiungerebbe la soglia dei 157 GW, ben 87 in più rispetto a quelli messi insieme da carbone, gas e petrolio. Tanto da spingere gli osservatori esterni a parlare di vera e propria svolta.
Il ruolo della Cina
In questa avanzata di solare e fonti verdi, un ruolo chiave è quello svolto dalla Cina. Il gigante orientale, infatti, mette insieme nel 2017 ben 53 GW e una spesa di 126,6 miliardi di dollari. Un trend innescato non solo dalle facilitazioni concesse da Pechino, ma anche da un calo generalizzato dei costi di produzione. Al riguardo basti ricordare come tra il 2009 e il 2017, il LCOE (il dato sui costi livellati dell’elettricità) solare su larga scala è sceso del 72%, passando da una media di 304 dollari a 86 dollari/MWh.
Un trend di lunga durata
Va poi sottolineato come il 2017 sia stato l’ottavo anno di fila in cui gli investimenti globali nelle fonti di energia rinnovabili hanno superato i 200 miliardi di dollari. Una tendenza che secondo gli analisti è destinato a durare e a rafforzarsi nei prossimi anni. Un giudizio ispirato dal fatto che il LCOE delle FER continua a scendere, tanto da minacciare apertamente quello delle fonti fossili. Lo ha esplicitato l’ultimo rapporto elaborato da Bloomberg New Energy Finance (BNEF), il quale ha messo in rilievo il grande beneficio apportato ai sistemi eolici e fotovoltaici dall’integrazione coi sistemi d’accumulo a batterie.
Nel 2020 la competizione sarà estremamente serrata
Proprio l’evoluzione osservata per il LCOE fornisce dunque la base per un’altra previsione che farà sicuramente paura agli operatori delle fonti fossili. A fornirla è stavolta il “Renewable Power Generation Costs in 2017”, analisi redatta dall’Agenzia internazionale delle energie rinnovabili (Irena), secondo la quale nel 2020 le fonti di energia rinnovabili saranno meno costose di quelle fossili. Considerato che l’impatto ambientale è molto minore nel primo caso, con tutto quello che ne consegue in termini di costi, il futuro della filiera legata alla produzione di energia da fonti fossili si fa estremamente incerto.