Ristrutturazione della casa? Non dimenticare l’isolamento termico!

Solitamente gli interventi di ristrutturazione di una casa rappresentano il momento ideale per ammodernare gli interni, cercando di optare per elementi di arredo esteticamente validi e dalla buona usabilità.

In realtà il momento che coincide con la ristrutturazione andrebbe sfruttato sia per aumentare il valore stesso della casa, sia per migliorare il nostro livello di benessere abitativo, sia per poter spuntare un eventuale prezzo di vendita più remunerativo.

Tra i vari interventi che permettono di conseguire questo obiettivo non possiamo non citare l’isolamento termico, proprio perché tra le numerose attività migliorative di una casa, questa permette in un colpo solo di

  • Ottenere una protezione reale dai cambiamenti climatici e di temperatura che avvengono all’esterno
  • Garantire un miglioramento del livello di risparmio energetico (testimoniabile con la certificazione energetica che assegna una classe di appartenenza ad ogni immobile)
  • La consapevolezza di vivere in una casa che rispetta maggiormente l’ambiente esterno garantendo minori emissioni nocive.

insufflaggio intercapedine

Isolamento termico: la protezione ideale per la tua casa

Garantire un’adeguata coibentazione termica permette di proteggersi soprattutto in quelle stagioni caratterizzate da un maggior livello di sbalzi termici.

E’importante, quindi, che la casa non subisca delle dispersioni termiche che consentano all’ambiente esterno di influire in misura eccessiva sulla temperatura rilevata all’interno di casa e sul livello di umidità, altro fattore da non trascurare e che dovrebbe essere mantenuto sempre su un valore compreso tra il 40 e il 60%.

Un corretto isolamento impedisce la fuoriuscita del calore generato dai sistemi di riscaldamento verso l’esterno, mentre fa si che in estate non sia il caldo a penetrare in casa mantenendo la casa a un livello più fresco possibile.

 

Si possono isolare tutte le zone più sensibili della casa, l’importante è fare un’analisi preliminare per capire davvero dove conviene intervenire. Queste le parti della casa in ordine di importanza:

 

  • Sottotetto ( se si è all’ultimo piano)
  • Pareti esterne
  • Cassonetti

 

Abitare all’ultimo piano di un condominio o avere un sottotetto non isolato di una casa indipendente significa disperdere un grosso quantitativo di calore in modo assolutamente inutile e illogico!

Isolare il sottotetto è un opera consigliata per abbattere definitivamente la dispersione sopra le nostre teste e soprattutto consente di scaldare le aree che viviamo e non quelle che non sono utilizzate!

 

Le pareti sono, tuttavia, le parti di un edificio di grosso rilievo in tema di coibentazione termica. Intatti tutti gli edifici sono dotati di pareti esposte all’esterno (pareti che pertanto soffrono delle differenze termiche tra temperatura interna ed esterna). Le pareti di una casa che non sono isolate generano una dispersione termica fino al 50-60% dell’interno edificio.

La coibentazione delle pareti di casa è assolutamente consigliabile, per non dire indispensabile, se ci troviamo in una casa in corso di ristrutturazione.

 

Quale è il sistema migliore per isolare le pareti di casa?

L’insufflaggio termico mediante riempimento se i muri di casa hanno intercapedini vuote da riempire.

Se la tua casa è stata realizzata tra gli anni 60 e gli anni 90 ha sicuramente pareti perimetrali esterne vuote ossia dotate di una camera d’aria continua che può essere ottimamente isolata con la tecnica dell’insufflaggio (riempimento di isolanti termici).

  • Non è possibile negare l’autorizzazione a procedere (cosa che invece può avvenire facilmente se ci riferiamo alle pareti esterne, dove vorremmo realizzare un cappotto, dove spesso si richiedono autorizzazioni comunali, limitazioni dalla sovraintendenza ai beni architettonici o accordi preventivi nel caso dei condomini)
  • E’ particolarmente veloce da realizzare, solitamente è sufficiente un singolo giorno lavorativo, che evita quindi al nucleo familiare di non doversi trasferire altrove per un periodo più o meno lungo.

 

Isolamento termico dell’intercapedine

Qualora fosse accertata la presenza dell’intercapedine, non ci sono limitazioni di tipologie di edificio, dalla semplice casetta alla villa, dal condominio, ad un edificio adibito a ufficio.

Per isolare termicamente una parete interna ci sono diversi metodi, ma quello ritenuto più utile è chiamato “insufflaggio”, proprio perché viene letteralmente insufflato all’interno dello spazio vuoto presente nell’intercapedine (tramite apposita tubazione) un materiale isolante che permette di eliminare il vuoto e minimizzare il più possibile la formazione di fenomeni di dispersione termica.

Questa operazione è possibile grazie alla realizzazione di un reticolo di fori di dimensione e distanza identica lungo la parete dentro la quale è situato l’intercapedine (posti nel basso, in posizione intermedia e in alto).

 

Per questo tipo di lavoro si può scegliere tra gli isolanti secchi e quelli espansi.

Quali sono quelli più adatti per il nostro lavoro di isolamento termico? Federico Calvanelli, della ditta Coibentare Casa e uno dei massimi esperti nel settore delle coibentazioni termiche, afferma che la differenza sta nel fatto che i primi vengono soffiati nelle intercapedini senza offrire una garanzia di totale riempimento e soprattutto i prodotti soffiati hanno capacità isolanti inferiori rispetto agli isolanti espansi.

Nel caso di un isolante espanso, come ad esempio le schiume composte da resina ureica, si ha una maggior sicurezza che questo accada, proprio perché si tratta di prodotti che si espandono fino ad arrivare anche negli angoli più lontani (inoltre la cosa è facilmente verificabile, in quanto quando si insuffla questo materiale, esso passa attraverso tutto il reticolo di fori fino a fuoriuscire dai fori più alti nel momento in cui avrà terminato il suo lavoro di riempimento).

 

L’opera di insufflaggio deve essere effettuata da ditte specializzate del settore, ma si tratta comunque di un intervento non complesso che non necessita di opere murarie.

Il lavoro non sporca nè crea differenze sulla facciata, prima di tutto perché il materiale utilizzato come schiuma isolante tende a solidificare in poco tempo, e non lascia alcun tipo di residuo, permettendo così di ottenere risultati di assoluto valore già nel breve periodo.

Il prezzo di un intervento di insufflaggio risulta, inoltre, essere meno costoso rispetto a quello di applicazione di un cappotto termico (che ovviamente non vogliamo sconsigliare, ma che consideriamo utile da effettuare solo nei casi in cui ci si trova in edifici non provvisti di intercapedine).

 

La vostra casa vi ringrazierà, prima di tutto perché vedrà il suo valore aumentare notevolmente rispetto a prima dell’intervento (e attestabile con la richiesta di redazione di un attestato di prestazione energetica APE), ma soprattutto riuscirete in poco tempo a recuperare tra gli 1 e i 4 gradi centigradi rispetto alla fase precedente l’intervento, garantendo un notevole miglioramento del benessere abitativo. Ovviamente il risparmio energetico sarà sensibile ed attestato con un risparmio sulla bolletta energetica, che nel corso degli anni vi permetterà di recuperare gradualmente l’investimento che avete effettuato per la realizzazione dell’intervento di insufflaggio (e non dimentichiamo anche che ci sono degli sgravi fiscali che annualmente vengono confermati, pari al 65% per interventi di riqualificazione energetica).

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