Qual è la situazione della sicurezza in Italia? Una recente indagine effettuata da CNA Installazione e Impianti tra le imprese associate ha visto emergere un dato estremamente interessante, in base al quale addirittura il 40% delle famiglie italiane avrebbe provveduto a installare un impianto antifurto e/o una porta blindata al fine di evitare intrusioni ed effrazioni nella propria abitazione. La spesa che ne è derivata ammonta quindi alla bella cifra di 18 miliardi di euro, una spesa evidentemente ritenuta proficua al fine di proteggere non solo la casa, ma anche le persone che ci vivono e i beni in essa custoditi senza dover ricorrere alla scelta estrema di dotarsi di armi da fuoco.
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Una situazione complicata
Se qualcuno pensa che i nostri connazionali siano esagerati e troppo prudenti, dovrebbe prima dare una attenta occhiata ai dati elaborati dal Ministero degli Interni e dall’Istat, in base ai quali nel nostro Paese. nel corso del 2016 i furti in abitazioni ed esercizi commerciali denunciati sono stati 330.598, ovvero quasi 904 al giorno e 38 all’ora. Una leggera discesa rispetto al picco toccato nell’anno precedente, secondo il Servizio analisi criminale della polizia, che però conferma in sostanza come la situazione sia ancora molto pericolosa, soprattutto considerato che molti non denunciano i furti, non avendo provveduto a sottoscrivere una polizza assicurativa e che solo sette responsabili di furti su cento vengono inchiodati alle proprie responsabilità.
Un decennio molto critico
Nel corso del decennio tra il 2006 e il 2015 sempre l’Istat ha registrato poco meno di due milioni di furti nelle sole abitazioni, con un incremento pari al 94%. Si tratta di un dato decisamente preoccupante, tale da collocare l’Italia nella fascia alta della graduatoria europea stilata da Eurostat-Unodc, dalla quale risulta che nel rapporto tra la popolazione e i furti in appartamento il nostro Paese si piazza al sesto posto, alle spalle di Belgio, Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svezia, superando di gran lunga Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. L’allarme sociale che ne è derivato ha quindi avuto una ricaduta estremamente positiva sulla vendita di impianti antifurto, anche grazie agli sgravi fiscali che premiano questi dispositivi.
Ora anche la domotica può aumentare la sicurezza
Se già gli impianti di sicurezza tradizionali erano ormai entrati da anni nella vita comune degli italiani, nei prossimi anni il comparto potrebbe avvalersi del binomio sempre più stretto tra impianti di allarme e domotica. Le case produttrici, infatti, hanno ormai virato con grande decisione su dispositivi che vanno non solo a erigere un vero e proprio muro intorno all’abitazione, ma anche a garantire risposte sempre più intelligenti alle esigenze degli abitanti. In pratica con un semplice click del telecomando si possono ormai abbassare le tapparelle, spegnere le luci, attivare l’impianto d’allarme e le altre eventuali operazioni che possono implementare la sicurezza. Compreso il controllo a distanza, tramite tablet o smartphone, di ciò che accade dal vivo. Per i ladri d’appartamento, insomma, il futuro potrebbe diventare sempre più complicato, nonostante il continuo aggiornamento cui anch’essi si sottopongono.