Il fotovoltaico rappresenta un investimento e come tale presuppone una esposizione iniziale da parte di chi decida di aderire alla green economy.
Con lo spirare del Conto Energia, giunto alla quinta edizione, però, l’investimento iniziale è diventato molto più alto, in quanto l’ammortizzazione dei costi di impianto è ora affidato alle detrazioni fiscali, oltre che a una serie di variabili come i rendimenti dei pannelli o la presenza di sistemi di accumulo in grado di rendere ancora più conveniente l’autoconsumo dell’energia prodotta.
Proprio per ovviare a questa parziale strozzatura, sempre più nostri connazionali fanno quindi ricorso ad una particolare formula che è stata, erroneamente, indicata come fotovoltaico gratis: di cosa si tratta precisamente?
In Questo Articolo Si Parla di:
Il comodato d’uso a costo zero
Il nome della formula ideata per andare incontro a chi non disponga delle cifre necessarie per dotarsi dei pannelli solari in casa è in realtà comodato d’uso a costo zero.
In pratica, si tratta di una formula di affitto grazie alla quale un impianto fotovoltaico entra a far parte del sistema di produzione dell’energia all’interno dell’abitazione senza obbligare a costi di acquisto dei pannelli fotovoltaici o a quelli legati all’installazione.
Grazie ad essa il tetto può iniziare a fungere da superficie in affitto per una certa quantità di pannelli fotovoltaici senza costringere l’utente ad accollarsi gli oneri relativi alla gestione, alla manutenzione e alla fase di installazione, producendo al contempo energia elettrica e vendendola al gestore elettrico, oppure immagazzinandola per l’autoconsumo grazie alla batteria.
Chi può accedere alla formula e chi la pratica
Chi può accedere al comodato d’uso a costo zero?
L’offerta è destinata non soltanto a unità abitative residenziali, ma anche a strutture industriali e aziende, che per tale via si ritagliano la possibilità di diventare veri e propri produttori di energia elettrica, risparmiando in tal modo sui costi dei consumi energetici e quindi sulle bollette.
La stipula del contratto e la sua attivazione non prevede alcun costo preventivo, né in relazione alla gestione delle pratiche amministrative, né per l’installazione, in quanto abitualmente è l’azienda che propone il contratto a occuparsene, con la parziale eccezione per le aziende e le strutture industriali, caso nel quale è previsto un contributo per le spese iniziali.
Una volta siglato l’accordo, i pannelli fotovoltaici vengono installati gratuitamente sul tetto dell’immobile e non sono previsti contributi per l’attivazione e la stipula del contratto di produzione di energia.
Il mercato italiano vede la presenza di società e gruppi specializzati nel settore del fotovoltaico pronti a fornire l’impianto fotovoltaico in comodato d’uso gratuito per un periodo di tempo che può andare tra i 20 e i 25 anni, al termine del quale i pannelli diventano di esclusiva proprietà del privato.
Considerato che la vita media dei pannelli va ormai ben oltre questo termine, la formula studiata si rivela ancora più interessante.
Va peraltro sottolineato come l’utilizzo del comodato d’uso a costo zero possa accludere un ulteriore vantaggio, in quanto può far aumentare la classe energetica dell’abitazione e quindi il suo valore di mercato.
Un ulteriore dato da prendere in considerazione nella valutazione di una formula che potrebbe dare ulteriore impulso allo sviluppo del fotovoltaico tricolore.