Comprare casa a 1 euro nei borghi: è tutto vero
Chi si è imbattuto nella notizia relativa all’operazione, avrà sicuramente pensato ad una bufala. Invece è tutto vero e comprare casa a 1 euro nei borghi disseminati lungo tutto il territorio nazionale è un sogno a portata di mano.
Naturalmente alle condizioni prefigurate dai borghi interessati, che sono ben precise e devono essere espletate nei tempi indicati, pena la perdita del diritto acquisito a costo irrisorio.
L’obiettivo di una operazione di questo genere è del resto abbastanza chiaro: invertire la tendenza allo spopolamento di località spesso suggestive, ma che con il defluire di molti abitanti verso i grandi centri si sono trovate sempre più in difficoltà nel gestire un patrimonio abitativo in forte fase di degrado.
Come funziona la formula
Per chi intenda comprare casa a 1 euro nei borghi, la formula creata è abbastanza semplice. In pratica i Comuni provvedono a raccogliere la disponibilità di abitazioni (spesso fatiscenti) fra quei proprietari che hanno deciso di abbandonarle nel corso del tempo a causa della decisione di andare a vivere in altri luoghi, della mancanza di fondi per la loro ristrutturazione, o della ritrosia a pagare balzelli che sono sempre più alti.
Una volta espletata questa fase, le case vengono offerte a chi sia interessato appunto previo versamento della cifra simbolica di un euro.
Interessato che, dal canto suo, si impegna a ristrutturarle in un arco temporale che può variare dai sei mesi ai due anni, a spese proprie.
Il risultato che ne consegue è da un lato il ripristino di condizioni abitative decenti e dall’altro di un almeno parziale ripopolamento di località che altrimenti sarebbero costrette a desertificarsi.
Il successo di Gangi
Il successo più clamoroso di questa iniziativa è arriso sinora al comune di Gangi, un piccolo borgo dell’hinterland palermitano.
In questa località, infatti, sono state oltre un migliaio le richieste, con più di cento abitazioni assegnate e ristrutturate.
Un successo straordinario, che ha avuto come conseguenza non solo la rinascita del borgo, ma anche il ripristino di un mercato immobiliare prima inesistente, con ovvio vantaggio anche dei residenti, che hanno visto aumentare il valore delle proprie abitazioni.
Il servizio di Striscia la notizia
A frenare parzialmente gli entusiasmi di comprare casa ad 1 euro ha però provveduto nel corso degli ultimi mesi un servizio di Striscia la notizia, il famoso telegiornale satirico prodotto da Antonio Ricci per una delle reti Mediaset.
Un servizio nel quale è stata adombrata l’ipotesi che su queste case l’Agenzia delle entrate potrebbe decidere di rivalersi del valore catastale dell’immobile, ad onta di una vendita che avviene praticamente a costo zero.
Di fronte a questa novità, tutta da verificare, alcuni comuni hanno perciò deciso di sospendere le operazioni, in attesa di eventuali ragguagli.
Una difficoltà in più che va ad aggiungersi alle pastoie burocratiche, tanto da rendere più farraginoso un meccanismo che invece potrebbe dare ottimi frutti, considerato che ad esempio a Nulvi (in provincia di Sassari), un paesino sardo posto a 500 metri dallo splendido mare settentrionale della Sardegna, basterebbero 20mila euro per avere a propria disposizione una casa in cui trascorrere vacanze da sogno.