Avere spazio all’interno della propria abitazione è estremamente importante e per ottenerlo bisognerebbe cercare di ottimizzarne la destinazione e l’utilizzo, soprattutto nelle case che non abbondano di metri quadrati.
Per poterlo avere, diventa a volte necessario dare vita ad un rifacimento dell’abitazione, che però non è detto debba essere completo. In casi di questo genere, infatti, soprattutto se le condizioni generali dell’abitazione sono buone, basta dare vita ad un intervento parziale sugli ambienti, avendo però cura di chiedere l’ausilio di un buon architetto in grado di occuparsi anche di interior design, così da sfruttare nel migliore dei modi gli spazi disponibili. Sarà lui a decidere come ristrutturare al fine di creare nuovo spazio, optando tra un intervento totale o uno parziale. Qual è la differenza?
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Ristrutturazione totale o parziale
Per ristrutturazione totale si intende la totale demolizione di tutti i pavimenti, dei tramezzi, degli impianti, con la successiva ricostruzione delle pareti e una nuova verniciatura, l’adozione di nuovi battiscopa, serramenti e infissi, arredi e sanitari.
La ristrutturazione parziale è invece quella che prevede il rifacimento di uno o più ambienti, dal quale potrebbe uscire una stanza più grande dall’unione di due aree separate oppure un open space. La ristrutturazione dello spazio prescelto va di solito a includere anche lo smantellamento e il rifacimento della pavimentazione, la tinteggiatura delle pareti e l’adozione di nuovi arredi, sanitari e rubinetterie.
Una delle differenze più evidenti tra i due modi di affrontare la ristrutturazione di una casa consiste proprio nella spesa finale, che nel caso di quella totale comporta costi più elevati rispetto alla soluzione parziale. Anche se sotto il lato dei costi va comunque ricordata l’opportunità offerta dalle detrazioni fiscali del 50 e 65%, confermate anche per il 2018 dalla Legge di Stabilità varata di recente dal Parlamento.
Perché intraprendere una ristrutturazione parziale o totale?
I lavori di ristrutturazione, siano essi parziali o totali, si rendono necessari quando non si intende stravolgere l’aspetto dell’abitazione, ma comunque dare vita ad un rinnovamento estetico e stilistico in grado di conferirle nuova vita. In questa ottica si può pensare ad una ridislocazione degli spazi, oltre che ad rifacimento del look, senza dover mutare gli assetti preesistenti. Il risultato che può sortirne è un riadattamento dei vari ambienti della casa rendendoli più rispondenti alle proprie esigenze e più funzionali, guadagnando al contempo metri che possono rivelarsi molto preziosi. Alla fine, il risultato potrebbe rivelarsi ottimale in termini di comfort abitativo e giustificare la spesa sostenuta.
Come ristrutturare la zona giorno
Chi ha la fortuna di disporre di una cucina grande, oppure unita al soggiorno, può procedere in diversi modi, a seconda del risultato che si intenda ottenere. Il primo di questi metodi consiste in una divisione delle due aree o dell’ambiente grande, ad esempio installando una parete in vetro o cartongesso, che ponga confini ben precisi ove prima non esistevano. In alternativa si può dare vita ad una struttura in vetro dotata di porta scorrevole, apprezzabile in particolare perché oltre alla bellezza estetica è in grado di assicurare un risultato ottimale in termini di dispersione di luce. Il risultato che ne consegue è anche molto funzionale, in quanto si può decidere quando impedire la comunicazione tra i due ambienti oppure consentirla, con l’approntamento di un vero e proprio open space. Nel caso si decida la separazione degli ambienti, la parete divisoria può essere in cartongesso, una soluzione a basso costo e sempre più presente nelle nostre case, proprio per i risultati che permette anche in termini di versatilità. Si può poi decidere se la parete creata in tal modo vada decorata oppure guarnita di mensole, che possono aiutare a sfruttare pienamente il risultato ottenuto. In alternativa si può pensare al vetrocemento, reperibile in varie versioni e in grado di conferire luminosità all’ambiente.
Ove invece si opti per non staccare completamente i due ambienti, la soluzione ideale può essere rappresentata da una colonna o da una mezza parete in cartongesso, che può essere decorata in base all’estro ove non esista il bisogno di sfruttare lo spazio. L’alternativa a questa scelta può essere un separè, per il quale la scelta è praticamente infinita, tra materiali, forme e colori.
Va comunque notato come il metodo più usato al fine di suddividere due zone fa leva sull’allestimento, in modo da creare una divisione con gli arredi. Si può infatti dare vita ad una cesura con una libreria, una parete attrezzata, uno scaffale, oppure facendo leva sui mobili della cucina, in particolare la penisola. Operando in questa maniera è possibile ottenere non due ambienti del tutto divisi, ma un open space in cui le due zone risultano egualmente distinte, con il pratico risultato di ottimizzare lo spazio usando la superficie di lavoro. Il bancone della cucina diventato un divisorio, permette di ricavare un vero e proprio spazio di intrattenimento grazie al posizionamento di sgabelli che consentono a chi sosti nel soggiorno di sedersi e chiacchierare con chi sta cucinando.
C’è poi un elemento che si presta in maniera ottimale per dare vita ad una divisione tra cucina e soggiorno, ovvero il camino, che non solo è in grado di regalare grande suggestione, ma anche di creare un’atmosfera estremamente accogliente. Ove posizionato tra i due ambienti, può essere sfruttato in modo da riscaldare entrambi gli ambienti, ma soprattutto per aumentare in maniera esponenziale il comfort di chi magari rientra a casa dopo una giornata all’insegna del freddo e dell’umidità.
Come ristrutturare la zona notte
Anche la zona notte può essere ristrutturata in modo da suddividerla in due aree diverse, in base alle proprie personali esigenze o ai propri gusti. Una operazione che può essere condotta ad esempio in una casa piccola, in modo da ottimizzare lo spazio ricavando magari un piccolo studio, oppure in una grande, ove magari troppi metri in camera da letto non servono e si può quindi procedere alla divisione in modo da poter ricavare una stanza hobby oppure una palestra personale.
Tra le soluzioni più gettonate, va sicuramente ricordata la cabina armadio, che può essere ricavata anche in ambienti non troppo ampi, mentre continua ad avere un certo fascino il bagno posto all’interno della camera da letto, proprio per la privacy che è in grado di garantire. Va invece nel senso della funzionalità la costruzione di una pedana da utilizzare in qualità di guardaroba.
Insomma, la cosa realmente importante è la fantasia, grazie alla quale si possono recuperare metri preziosi e creare nuovo spazio da sfruttare.