Tra le tante categorie che praticano l’evasione fiscale nel nostro Paese, c’è anche quella rappresentata dagli amministratori di condominio.
Un fenomeno di larga portata cui ora l’esecutivo ha deciso di porre rimedio con l’accoglimento di un ordine del giorno, quello siglato dal numero G/2853/36/5 proposto da ANAIP (Associazione Nazionale Amministratori Immobiliari Professionisti).
Quanto proposto dall’associazione che tutela gli interessi degli amministratori è infatti entrato a far parte della cosiddetta manovrina al Senato e potrebbe in effetti dare un notevole aiuto in sede di contenimento dell’evasione fiscale in un comparto così delicato.
A spingere ANAIP a proporre questo ordine del giorno è stata in particolare la presa d’atto che l’abitudine di evadere il fisco sia una pratica che non riguarda i professionisti affiliati, bensì quelli che si improvvisano in veste di amministratori di condominio. Una pratica che sta facendo deragliare il settore, falsando il regime di libera concorrenza.
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L’impegno del governo
Da parte sua, l’esecutivo si assume l’onere di emanare in tempi abbastanza ristretti un Decreto Ministeriale al fine di demandare al Ministero della Giustizia il compito di attuare un regolamento in cui sia previsto l’obbligo per gli amministratori di condominio di iscriversi ad un apposito Registro che sarà tenuto proprio presso lo stesso dicastero. Una iscrizione a meri fini pubblicistici e le cui spese dovranno essere sostenute dai professionisti.
Il Registro dovrà a sua volta contenere i dati anagrafici di ogni amministratore, la sigla che caratterizza l’Associazione di categoria cui è iscritto, i dati relativi al regime fiscale che caratterizza il suo operato e i riferimenti annuali dell’Associazione di Categoria del settore o l’Ente presso il quale ha frequentato (e superato) il corso di aggiornamento professionale obbligatorio previsto, dal Decreto Ministeriale 140 emanato nel 2014.
Chi non sarà iscritto al Registro, potrà vedersi immediatamente revocato l’incarico e correrà il rischio di vedersi infliggere sanzioni pecuniarie di notevole entità, una mossa tesa con tutta evidenza a espellere dal mercato i non professionisti.
La situazione del settore
Naturalmente ANAIP si dichiara soddisfatta delle decisioni assunte in sede governativa, proprio in quanto in tal modo si verrebbe a tagliare la strada a chi svolge la professione senza averne i requisiti e le necessarie competenze.
E’ la stessa associazione a rendere noto come nel nostro Paese operino attualmente circa 15 mila professionisti, un dato desunto dalla loro iscrizione alle associazioni di categoria e dal fatto che hanno provveduto a dichiarare la loro professione durante la compilazione degli studi di settore.
A questo numero andrebbero poi sommati i tanti che operano ai margini, magari svolgendo il compito all’interno del proprio condominio.
Una pratica magari conveniente per i condomini, che vedono limitarsi la spesa relativa all’amministrazione, che però può infine tramutarsi in un vero e proprio autogoal, in quanto i cosiddetti amministratori della domenica non possiedono il bagaglio di conoscenze che caratterizza invece i professionisti.
Una consuetudine che però potrebbe essere drasticamente limitata ove il governo procedesse celermente sulla strada del Registro, tagliando la strada a pratiche che prefigurano anche l’evasione fiscale.
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