Sembra proprio che l’Italia non voglia scrollarsi di dosso la nomea non proprio lusinghiera che la caratterizza. Se qualche tempo fa è stata resa nota la vicenda relativa alla vendita di certificati energetici per gli immobili senza che la ditta che li rilascia abbia mai effettuato alcun sopralluogo, con logico corollario di polemiche, ora ad essere sotto accusa sono i certificati relativi agli impianti degli immobili.
Ad elevare la denuncia al proposito è stata la Confederazione Nazionale dell’Artigianato, che ha provveduto a segnalare quanto sta accadendo al Ministero dello Sviluppo Economico.
Insomma, sembra proprio che il modello Groupon stia facendo proseliti nei più svariati settori, anche se a porre fine a questo andazzo potrebbe essere proprio un deciso intervento del Mise. Almeno così sperano i tanti professionisti che operano alla luce del sole e che si vedono muovere una concorrenza sleale da parte di soggetti opachi che approfittano del web per portare avanti il loro operato.
In Questo Articolo Si Parla di:
Un vero e proprio controsenso
Va peraltro ricordato come la dichiarazione di conformità dell’impianto non possa avere alcun costo trattandosi a tutti gli effetti di un atto dovuto.
L’installatore cui è stato affidato il compito, infatti, lo deve obbligatoriamente rilasciare una volta che siano terminati i lavori, come del resto affermato chiaramente sul Decreto Ministeriale 37 del 2008.
Una realtà purtroppo sconosciuta da molti consumatori, creando una situazione ambigua nella quale vanno ad inserirsi appunto soggetti non proprio cristallini i quali offrono a pagamento un servizio che invece dovrebbe essere totalmente gratuito.
Contrariamente a quanto ricordato, infatti, molte aziende operanti sul web rilasciano la dichiarazione di conformità online, dopo il pagamento tramite carta di credito, per avere la quale l’interessato deve soltanto compilare un modulo recante i dati dell’immobile da certificare.
Il tutto senza alcuna sicurezza di ricevere presso la propria casa, per il controllo dell’impianto, il responsabile tecnico abilitato che, a tutti gli effetti, rappresenta l’unico soggetto che può rilasciare il documento.
A rimetterci sono le imprese serie e i consumatori
Perché è così importante la battaglia intrapresa da Cna? Soprattutto perché con l’andazzo che sta prendendo piede, a rimetterci sono non solo i professionisti seri, ma anche i clienti. I primi si vedono in effetti muovere una concorrenza sleale, i secondi vanno dal canto loro incontro a potenziali truffe, oltre a spendere una cifra la quale non è assolutamente dovuta.
Inoltre il rischio è che vengano certificati impianti i quali invece non sono a norma, esponendo in tal modo gli interessati a potenziali pericoli, oltre che a provvedimenti delle autorità ispettive.
E’ del resto proprio il decreto del 2008 a esplicitare in modo chiarissimo come sia l’impresa cui sono stati affidati i lavori a dover rilasciare al termine degli stessi la certificazione e senza alcuna spesa aggiuntiva.
Naturalmente la Confederazione Nazionale dell’Artigianato spera che le segnalazioni già inviate al Mise vengano prese in considerazione, andando a sanzionare le società che operano online offrendo un servizio che dai vertici stessi dell’organizzazione viene definito alla stregua di una vera e propria truffa.