Grosse novità in vista per i pensionati del nostro Paese. Dal mese di luglio, infatti, arriva per loro la nuova quattordicesima, in una versione resa ancora più larga dalle novità introdotte con la legge di Bilancio del 2017.
Chi ha diritto a questo assegno supplementare? In pratica tutti i pensionati che abbiano almeno 64 anni e un reddito complessivo individuale tale da non superare il massimo di 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Con l’ultima Legge di Stabilità è peraltro aumentato l’importo della quattordicesima per coloro che beneficiano di una pensione fino a 1,5 volte il trattamento minimo (ovvero 9.786,86 euro annui per l’anno in corso), mentre è stato esteso il beneficio ai pensionati con assegni compresi fra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo (ovvero fino a 13.049,14 euro).
A seguito di tutto ciò, la platea dei possibili beneficiari è aumentato di 1,4 milioni di unità, andando a sfiorare i 3,6 milioni. Uno sforzo abbastanza serio per le casse pubbliche, in quanto la spesa complessiva sale da 854 a 1,726 miliardI, andando in pratica a raddoppiare.
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Andiamo a vedere delle ipotesi concrete
Naturalmente si tratta di una novità molto importante, soprattutto in un Paese ove da anni monta la polemica sulla evidente esiguità degli assegni pensionistici, soprattutto alla luce della consistenza delle cosiddette “pensioni d’oro”.
Proprio per questo è il caso di andare a vedere più nel dettaglio cosa possa significare in concreto per le tasche degli italiani l’intervento che si prospetta.
Ad esempio, un ex lavoratore dipendente che vanti sino a 15 anni di contribuzione oppure un autonomo con almeno 18 anni di versamenti, che godano di un assegno da una volta e mezzo il minimo, andranno ad incassare una quattordicesima equivalente a 437 euro per il 2017.
Il picco sarà toccato da chi ha oltrepassato i 25 anni di contribuzione (che sono tre in più per i lavoratori autonomi), cui spetterà una cifra pari a 655 euro. La quattordicesima sarà poi più leggera per chi vanta assegni più consistenti, ovvero tra 1,5 e 2 volte il minimo : in questo caso, infatti, la cifra spettante varierà dai 336 euro spettanti ai dipendenti con 15 anni di contributi o gli autonomi fino a 18 anni, sino ai 504 euro che andranno a chi ha oltre 25 anni di contributi(28 per gli autonomi).
Occhio agli errori
Va però messo in rilievo come la situazione innescata dal provvedimento governativo rischi di provocare non pochi disguidi. Proprio per cercare di evitare problemi in questo frangente, si sono quindi attivati i sindacati, che hanno varato una iniziativa dal titolo abbastanza eloquente: Occhio agli errori.
Una iniziativa che ha il chiaro scopo di mettere in guardia i pensionati non solo in merito agli eventuali errori relativi agli importi erogati in qualità di mensilità aggiuntiva, ma anche a proposito di trattamento minimo e maggiorazioni sociali.
Una iniziativa del tutto comprensibile, considerato che la quattordicesima rientra a pieno titolo tra le misure tese ad aiutare quella parte di popolazione che pure già non se la passa bene, potendo contare su trattamenti abbastanza risicati. La campagna avviata dai sindacati ha proprio il compito di allertare i pensionati invitandoli a far controllare le loro pensioni in modo da capire se scatti effettivamente il diritto alla quattordicesima.
Inoltre le centrali sindacali cercheranno di valutare la correttezza delle cifre erogate e l’effettiva corresponsione di tutte le prestazioni aggiuntive spettanti.