Anche il 2016 è stato un anno di grande crescita per l’eolico. Ad attestarlo sono i dati contenuti nel Global Wind Report, pubblicato dal Global Wind Energy Council (GWEC), secondo il quale sarebbero stati installati nel corso dell’anno passato più di 54 gigawatt (GW) di eolico a livello globale.
Sono ormai 90 i Paesi che hanno virato verso questa fonte di energia rinnovabile, tra i quali già in nove avrebbero oltrepassato la soglia dei 10mila megawatt installati, mentre altri ventinove hanno superato quella dei mille megawatt. In base ai dati riportati, la potenza eolica globale sarebbe perciò aumentata in un solo anno del 12,6%, raggiungendo così i 486,8 GW.
Dati che recitano in maniera molto eloquente sullo stato di salute del settore.
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La Danimarca guida la classifica
A guidare la classifica mondiale è la Danimarca, che vede un contributo dell’eolico al suo mix energetico attestarsi addirittura al 40%.
Un dato che è praticamente doppio rispetto a quello pur buono degli inseguitori, ovvero Uruguay, Portogallo, Irlanda, Spagna e Cipro.
Al 16% è invece posizionata la Germania, mentre Stati Uniti, Cina e Canada viaggiano su percentuali sensibilmente minori.
Sempre secondo il GWEC, il 2017 dovrebbe vedere una conferma del trend in atto, con altri 60 GW installati.
Tendenza la quale dovrebbe senz’altro proseguire almeno sino al 2021, permettendo all’industria che ruota intorno all’energia prodotta dal vento di competere in maniera sempre più serrata con le fonti tradizionali e creare posti di lavoro a costi molto più limitati.
L’Europa premia il vento
In questo quadro, va poi sottolineato come se in Europa l’indice di crescita ha fatto segnare un leggero arretramento rispetto al 2015, allo stesso tempo l’eolico confermi il suo appeal.
Basti pensare a tal proposito come nell’ambito dell’Unione Europea il vento abbia ormai superato il carbone e rappresenti la seconda fonte energetica in assoluto.
Un dato di fatto che dovrebbe continuare a consolidarsi nei prossimi anni, in quanto ormai la tendenza a privilegiare le rinnovabili si va facendo sempre più strada.
Nel corso dell’anno passato , infatti, le rinnovabili hanno fatto da base all’86% dei nuovi impianti elettrici varati sul vecchio continente.
Un trend di cui si giova in particolare proprio l’eolico, che rappresenta ormai oltre il 10% dell’energia prodotta in Europa.
A fare la parte del leone sono la Germania e la Spagna, seguite da Regno Unito, Francia e Italia. In questo quadro un posto particolare spetta proprio al nostro Paese, per due motivi: le difficoltà poste a livello legislativo alle rinnovabili e la mancanza di piattaforme off shore per lo sfruttamento del vento.
Due strozzature che sono state ripetutamente segnalate da chi ritiene ormai ineluttabile avviarsi verso un sistema energetico nazionale sempre più sganciato dalle fonti fossili.
Considerato come l’energia tratta dal vento sia sempre più competitiva e conveniente, si tratta di problematiche che andrebbero senz’altro risolte, per non vedere il nostro Paese attardarsi su una strada resa sempre più accidentata dalle ricorrenti crisi a livello geopolitico.