L’ antifurto rappresenta ormai una necessità ineludibile all’interno delle nostre abitazioni, in un momento in cui la criminalità minaccia in maniera sempre più pronunciata la nostra tranquillità domestica.
Il modo migliore per cercare di limitare i pericoli derivanti dai furti in appartamento è sicuramente quello di dotarsi di un sistema di protezione efficace, magari abbinando antifurto e dispositivi passivi come le grate alle finestre e i portoncini blindati.
Naturalmente la diffusione sempre più forte dell’ antifurto, anche in Italia, ha spinto le case produttrici a dare vita ad intense ricerche di laboratorio, tese a dare prodotti sempre più rifiniti ad un’utenza spaventata dall’ipotesi di perdere la propria tranquillità psicologica a seguito di una rapina in casa.
Tra le maggiori novità in tal senso, va sottolineata quella riguardante le frequenze degli antifurti.
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I ladri cercano di mettere fuori uso l’ antifurto
Come è ormai abbastanza noto, i ladri sono sempre più aggressivi anche dal punto di vista prettamente tecnologico.
Se le case produttrici cercano di offrire soluzioni sempre più efficaci, i malviventi a loro volta si dedicano ad un aggiornamento continuo, teso a bypassare le difese.
Come accade per i sistemi wireless, che sono sempre più gettonati dai nostri connazionali proprio per il fatto di non presupporre il cablaggio e le necessarie opere murali che possono a loro volta far schizzare verso l’alto la spesa necessaria per averne uno.
Il loro limite sta nel fatto che per neutralizzarli basta disturbare la frequenza su cui essi lavorano.
Se la frequenza è soltanto una, per i ladri il compito diventa abbastanza semplice, in quanto gli basta metterla fuori uso per ritrovarsi la strada letteralmente spianata.
Proprio per evitare tutto ciò, i produttori hanno dunque deciso di mettere in campo nuovi antifurto, caratterizzati dal fatto di avere due o addirittura tre frequenze su cui trasmettere il segnale.
Una decisione che ha rappresentato in effetti un passo in avanti di grande rilievo.
Perché è importante la presenza di più frequenze
Quando si parla di antifurti wireless a doppia o tripla frequenza, vuol dire che il sistema va a sfruttare in pratica due o tre canali separati, destinandone almeno uno alla trasmissione e l’altro alla ricezione di eventuali allarmi.
In tal modo, ove una frequenza sia disturbata da interferenze, siano esse originate da agenti atmosferici, tentativi di sabotaggio o dall’interferenza di altri dispositivi a onde radio come cellulari, telecomandi o ripetitori telefonici, la corretta trasmissione dei dati è garantita comunque dalla frequenza rimanente, che consente in tal modo il funzionamento dell’impianto.
La tecnologia della doppia frequenza si basa va sulla trasmissione simultanea delle informazioni su due vettori radio, distinti grazie a doppi trasmettitori e ricevitori e parte dal presupposto che sia molto improbabile (ma comunque non impossibile) che le interferenze possano riuscire a neutralizzare due diverse frequenze in contemporanea.
Nel caso in cui si avveri tale possibilità, sarà l’impianto ad esaminare il problema emerso e, ove si presenti il caso di una disfunzione radio, ad avvertire dell’anomalia in corso provvedendo peraltro ad attivare l’allarme.
Se perciò anche gli antifurti wireless a a singola frequenza riescono comunque a garantire uno standard elevato di sicurezza, la tecnologia a doppia (o anche tripla) frequenza è in grado di offrire canali alternativi di trasmissione e ricezione dati tali da poter limitare in maniera notevole i problemi derivanti da interferenze esterne o dai tentativi di jamming ( disturbo delle comunicazioni via radio) da parte dei ladri.
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