Anche l’ APE, acronimo di Attestato di Prestazione Energetica, è ora utilizzato per pratiche poco trasparenti, come del resto sta accadendo per tutta una serie di certificazioni che, con tutta evidenza, si prestano alla perfezione per quelle che possono essere considerate vere e proprie truffe.
E’ questo del resto l’orientamento della Corte di Cassazione, che è stata chiamata di recente a decidere su una questione riguardante proprio gli Attestati di Prestazione Energetica. La sentenza emessa il 10 marzo passato (Cassazione pen, sez. II, sentenza n. 16644/2017) non ha però lasciato eccessivi dubbi, venendo anzi interpretata dagli addetti ai lavori come un vero e proprio monito a prestare la dovuta attenzione alla cura nella compilazione degli APE.
Tanto da indicare alla stregua di una vera e propria truffa del venditore la pratica ormai invalsa di presentare all’acquirente un APE che riporta dati energeticamente superiori a quelli reali. In tal modo un immobile con una classe energetica reale di bassa qualità può essere spacciato per un edificio ad alta efficienza e di conseguenza vedersi alzato il proprio prezzo di mercato.
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Una pratica che sta provocando molti problemi
La questione si è fatta sempre più scottante nel corso degli ultimi mesi, in quanto molti di coloro che hanno acquistato un immobile con una classe energetica elevata hanno poi scoperto come l’APE fosse del tutto falso. Una scoperta che ha spinto molti di loro a chiedere l’annullamento del contratto di vendita, basato sul fatto di aver pagato un prezzo sensibilmente superiore all’effettivo valore di mercato dell’immobile.
Nel caso affrontato, la Cassazione ha dato ragione al ricorrente sulla base del principio in base al quale il venditore non poteva non sapere che l’ APE esibito era del tutto falso. Il tutto indipendentemente dalla responsabilità del tecnico che ha certificato l’abitazione. In sostanza i giudici della Cassazione hanno stabilito, aldilà di ogni ragionevole dubbio, che nel caso in cui i dati esposti nell’Attestato vadano a dare una rappresentazione falsa delle caratteristiche edili ed impiantistiche, presentandole sotto una veste energetica molto migliore di quelle reali, il venditore è responsabile.
La sua responsabilità non può neanche essere mitigata affermando che l’ APE sia stato redatto da un professionista e di non possedere le competenze per poter capire lo stato effettivo delle cose.
La questione dell’ APE sta diventando molto controversa
In base a quanto disposto dalla Cassazione, quindi, il venditore di un immobile deve assicurarsi che il professionista rediga l’APE disponendo di informazioni aggiornate e complete. Inoltre deve anche selezionare il professionista con la necessaria avvedutezza.
Proprio questo, in fondo, è il problema che sta emergendo con sempre maggiore forza. Basta infatti fare una piccola escursione sul web per capire come ormai siano moltissime le aziende che offrono questi e altri attestati a prezzi di saldo.
Prezzi talmente bassi che sembra abbastanza difficile poter credere ad una effettiva qualità della prestazione in questione. Sino a che l’ APE non riguarda un immobile oggetto di compravendita, il problema non si pone, ma nel caso contrario può portare ad un vero e proprio contenzioso legale.
Che oggi, alla luce di quanto disposto dalla Cassazione, sembra pendere da una parte ben precisa.