Il condizionatore è ormai una presenza irrinunciabile per molti italiani.
Nel corso della stagione calda, infatti, per molti nostri connazionali diventa praticamente impossibile rinunciare al benessere assicurato da questo dispositivo, soprattutto nel corso delle ore notturne, quando un sonno ristoratore può fare la differenza.
Allo stesso tempo, però, il condizionatore rappresenta uno degli elettrodomestici più energivori in assoluto, con ripercussioni evidenti sulla bolletta.
Anche ENEA punta il dito sul suo impatto economico e ambientale, fornendo una serie di consigli tesi a ridurre i consumi e, di conseguenza, l’emissione di sostanze nocive.
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La coibentazione può essere risolutiva
In particolare, tra i consigli forniti da ENEA, spicca quello riguardante la coibentazione della casa.
Va infatti ancora una volta sottolineato con estrema forza come una abitazione sottoposta ad un buon isolamento, è in grado di garantire un adeguato mantenimento del gradiente termico tra l’interno e l’esterno.
Si tratta di un fattore decisivo, in quanto anche utilizzando impianti e dispositivi della migliore qualità, il loro influsso potrebbe rivelarsi per buona parte inutile, senza una adeguata coibentazione dell’abitazione.
La stessa ENEA ricorda che la protezione della casa dall’esterno può contribuire a tagliare il 50% della spesa elettrica legata al condizionatore.
Se da un lato opere come il cappotto termico costano, dall’altro va rilevato come grazie alle detrazioni fiscali che premiano i lavori di ristrutturazione, esse possono infine rivelarsi un vero e proprio investimento, permettendo all’utente di rientrare in una percentuale oscillante tra il 50 e il 65% della cifra spesa.
Una constatazione che ha spinto un elevatissimo numero di italiani a sfruttare l’opportunità per dare vita a lavori che altrimenti sarebbero stati difficili in un periodo di crisi economica ancora molto pronunciata.
Se la coibentazione costa troppo si può ricorrere ad altre strategie
Nel caso in cui però non fosse possibile dare vita ad opere complesse e dispendiose come la coibentazione, si può comunque approntare una strategia alternativa molto meno impegnativa, anche a livello finanziario.
Tra gli interventi low cost si può ad esempio ricorrere alla coltivazione di piante rampicanti o di alberi ad alto fusto, perfetti per ombreggiare la nostra casa.
Ma ancora più copiosi possono risultare gli interventi sul condizionatore, sfruttandolo in modo adeguato.
Il primo passo in tal senso è evitarne l’uso mentre si cucina,si stende la biancheria dentro casa oppure si lava il pavimento, a meno che non si provveda ad aprire le porte per favorire il ricambio dell’aria.
I contesti saturi di umidità, infatti, obbligano il condizionatore ad aumentare la richiesta di energia per poter dispiegare la sua azione sulla temperatura.
Altro comportamento che andrebbe evitato è l’accensione del dispositivo non appena si rientri nella propria abitazione: sarebbe molto meglio provvedere al ricambio di aria prima di metterlo in azione, permettendo al calore che si è accumulato di disperdersi ed evitando in tale modo di sovraccaricare il condizionatore.
Anche il discorso delle temperature andrebbe affrontato con cautela.
Se da un lato gli addetti ai lavori consigliano di non oltrepassare mai i 26°, dall’altro va sottolineato come in effetti la cosa migliore sia impostare il valore con una differenza di tre gradi in meno di quanto risulti all’esterno.
Ogni grado in meno richiesto, comporta un risparmio nell’ordine del 10%, circostanza che andrebbe sempre tenuta presente.
Infine, va ricordata l’importanza della corretta manutenzione, che consentendo al condizionatore di funzionare al meglio delle sue capacità, evita che lo stesso sia costretto a chiedere un maggiore carico di energia per dispiegare la sua azione.