I condizionatori sono da molti reputati indispensabili per creare comfort all’interno delle abitazioni durante i mesi estivi, in particolare nelle giornate più torride, quando la colonnina di mercurio si impenna e il tasso di umidità troppo elevato mette a repentaglio la salute dei soggetti più problematici, a partire dagli anziani e da chi soffre di patologie dell’apparato respiratorio.
Va però sottolineato come questi dispositivi per la termoregolazione vadano utilizzati nel modo più appropriato se non si vuole dare vita a fastidiosi effetti collaterali, a partire da possibili problemi dell’olfatto e dal naso secco.
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Attenzione al deumidificatore
A confermare i pericoli insiti in un uso non accorto del condizionatore è Matteo Gelardi, responsabile del centro di Rinologia presso il Policlinico Universitario di Bari, il quale non esita a ricordare come esso sia responsabile dell’alterazione del microclima, con conseguenze di non poco conto sull’apparato respiratorio.
Il principale accusato in tal senso è il deumidificatore, considerato causa di una vera e propria aggressione per la salute e responsabile della rinite secca, l’infiammazione delle cavità e della mucosa nasale.
Proprio lo specialista della struttura pugliese ricorda come la loro funzione sia proprio quella di umidificare l’aria che viene respirata mediante la produzione di muco.
L’alterazione del microclima va in pratica a mettere a repentaglio il delicato equilibrio delle funzioni nasali, favorendo in particolare la formazione di croste e una serie di altri disturbi meno visibili, ma egualmente preoccupanti, che vanno ad investire l’intero organismo.
Il naso secco è proprio una delle cause dell’impiego prolungato e spesso dissennato dell’aria condizionata, soprattutto nel caso si utilizzi la funzione deumidificazione.
Il naso, infatti, ha bisogno dell’umidità per poter operare al meglio, circostanza che viene ignorata dalla maggioranza di coloro che utilizzano il condizionatore.
Il risultato è che al senso di benessere avvertito inizialmente, può fare seguito il disagio derivante dal naso secco e da veri e propri problemi olfattivi.
Meglio non esagerare con i condizionatori
Il richiamo sull’uso distorto del deumidificatore si aggiunge a quello che del resto già si sapeva, in relazione ai pericoli insiti nella presenza dei condizionatori all’interno delle nostre case.
Basterebbe ricordare come ad esempio il passaggio da una temperatura esterna molto elevata ad una interna mitigata dall’attivazione della macchina, sia in grado di provocare non solo il classico raffreddore, ma anche problemi di non poco conto alle articolazioni o la cosiddetta cefalea da freddo, ovvero il mal di testa che è ormai un classico dopo una esposizione prolungata all’aria fresca prodotta dal condizionatore.
Per evitare tutto ciò, sarebbe quindi il caso di non abbassare drasticamente il termostato, limitando la differenza tra temperatura esterna e interna nell’ordine di cinque o sei gradi al massimo.
Non va poi sottovalutata la possibile presenza di pollini all’interno dei filtri, i quali vanno a depositarsi nel corso della primavera, o quella ancora più minacciosa di batteri, funghi e muffe.
In quest’ultimo caso il nome diventato ormai temibile è quello della legionella pneumophila, responsabile del cosiddetto virus del legionario.
Proprio per questo motivo, i condizionatori dovrebbero essere costantemente monitorato e sottoposto ad adeguata manutenzione lungo tutto il corso dell’anno.
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