Il bonus mobili ha avuto un grande ruolo nel corso degli ultimi anni, per un settore come quello dell’arredamento che ha risentito molto della precaria situazione economica innescata dalla crisi dei mutui subprime.
Proprio per questo motivo, è stato accolto con un certo malumore quanto deciso all’interno della Legge di Stabilità per il 2017, all’interno della quale non sono più previste specifiche agevolazioni per i giovani.
Sarà quindi possibile detrarre il 50% per gli acquisti di arredi o grandi elettrodomestici, ma soltanto nel caso in cui le spese siano legate a ristrutturazioni avviate dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017.
Proprio per questo motivo, gli addetti ai lavori sono concordi nel definire il tutto come una sorta di finestra e non come una proroga vera e propria.
Viene invece confermato il tetto di spesa fissato a quota 10mila euro.
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Quali sono gli interventi detraibili
Il bonus mobili 2017 è stato inserito all’art. 16 del decreto legge n. 63 emanato il 4 giugno 2013, ed è collegato alla effettuazione di interventi di ristrutturazione edilizia.
In tale categoria possiamo considerare ad esempio il rifacimento della cucina, per il quale l’agevolazione viene accordata sia sul lavoro effettuato che sull’acquisto degli arredi fissi e degli elettrodomestici.
Attenzione, però: la detrazione al 50% per l’acquisto di mobili, arredi ed elettrodomestici viene accordata solo nel caso in cui i lavori in questione siano iniziati a partire dal 1° gennaio 2016.
Come ricordato, il limite di spesa agevolabile è fissato anche nel 2017 a quota 10mila euro, un limite entro il quale vanno considerati gli interventi effettuati nel 2016 o che siano iniziati nel 2016 e proseguano nell’anno appena iniziato, da cui vanno però tolte le spese sostenute nel corso del 2016 per le quali sia già stata accordata fruito la detrazione.
Come viene erogato il bonus mobili
Va ricordato come il bonus mobili, come del resto tutte le detrazioni per i lavori di ristrutturazione edilizia, vada suddiviso in dieci rate di analogo importo, che saranno detratte dalla dichiarazione dei redditi negli anni successivi a quello di imposta, escludendo in tal modo chi non paga questa imposta.
Inoltre, possono usufruirne i titolari di società i cui redditi siano assoggettati ad IRES (Imposta sul reddito delle società).
Nel caso quindi di acquisti pari a 9mila euro, la detrazione andrà calcolata sulla metà dell’importo, ovvero 4500 euro, da dividere in dieci rate annuali da 450.
Va peraltro ricordato che per poter avere diritto alla detrazione, occorre provvedere al pagamento dei mobili o degli arredi tramite bonifico bancario o postale, recante sulla causale i dati fiscali dell’acquirente e della ditta che effettua i lavori collegati al bonus.
I contribuenti interessati a fruire del Bonus Mobili 2017 devono dimostrare che l’acquisto degli arredi è connesso all’esecuzione di lavori di ristrutturazione, per cui è necessario possedere specifica documentazione di spesa e interventi effettuati nell’abitazione ed eseguire i pagamenti in modo da garantirne la tracciabilità.
La fruizione del Bonus necessita quindi della dimostrazione che i lavori di ristrutturazione edilizia siano stati realmente eseguiti nell’immobile, per cui il contribuente deve produrre la seguente documentazione:
1) domanda di accatastamento ove l’immobile non sia stato ancora censito;
2) copia dei pagamenti di ICI e IMU, della delibera dell’assemblea che ha approvato l’esecuzione del lavori, della dichiarazione di consenso del possessore dell’immobile all’esecuzione dei lavori e della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;
3) comunicazione alla ASL che deve essere spedita per mezzo di Raccomandata A/r recante indicazione dei dati del committente, tipologia dell’intervento, dati dell’impresa esecutrice dei lavori e data di inizio lavori.