Per seminterrati si intendono solitamente i piani di un edificio dotati di pavimento situato ad una quota inferiore, anche solo parzialmente, rispetto a quella che caratterizza il terreno posto in aderenza all’edificio, e il cui soffitto si trova, anche in questo caso solo parzialmente, a una quota superiore.
Il recupero dei seminterrati è una questione di grande importanza, per evidenti motivi.
Ne ha preso atto di recente anche la regione Lombardia, che ha varato la legge 7 del 2017, pubblicata sul Bollettino Ufficiale del 13 marzo, per effetto della quale viene ad essere regolato il recupero dei vani e dei locali seminterrati già esistenti.
La norma è entrata in vigore il 28 marzo, data a partire dalla quale inizia il decorso dei 120 giorni concessi per l’adeguamento o l’esclusione di alcune zone.
La piena operatività del provvedimento dovrebbe quindi avere luogo il prossimo 26 luglio.
La legge lombarda precisa anche come il recupero dei seminterrati sia possibile solo per quelli che risultano realizzati alla sua data di entrata in vigore e posizionati all’interno di edifici già serviti da tutte le urbanizzazioni primarie.
Le norme potranno comunque essere applicate anche agli immobili realizzati successivamente all’entrata in vigore della legge, con un paletto ben preciso, ovvero il decorso di almeno 5 anni dalla loro realizzazione.
In Questo Articolo Si Parla di:
Perché è così importante il recupero dei seminterrati
Perché il recupero dei seminterrati riveste grande importanza?
Il motivo è abbastanza facile da intuire: esso, infatti, può condurre anche alla creazione di una unità abitativa autonoma.
Come succede appunto nel caso della Lombardia, ove la legge approvata prescrive come in tal caso il Comune sia obbligato a trasmettere alle ATS una comunicazione relativa all’avvenuto rilascio del certificato di agibilità, in modo da agevolare i controlli necessari tesi ad accertare l’idoneità igienico-sanitaria dei locali.
In un momento in cui il mercato immobiliare presenta strozzature di non poco conto, poter contare su un seminterrato da recuperare a fini abitativi, soprattutto per le giovani coppie che non hanno grandi risorse da poter destinare all’acquisto di una casa e per tutti i soggetti problematici (disoccupati o lavoratori atipici) per il canale bancario, può diventare una soluzione da tenere nel debito conto.
Il recupero dei seminterrati a fini abitativi nel nostro Paese
Va peraltro specificato come il recupero dei seminterrati sia importante anche per un altro motivo, ovvero il risparmio di suolo che può conseguire dalla mancata costruzione di nuove abitazioni.
Rappresentando una alternativa edilizia a basso costo, questa operazione può infatti impedire che chi abbia intenzione di avere comunque una propria casa vada a incentivare nuove costruzioni.
Ad oggi, le regioni che vantano leggi relative al recupero dei seminterrati sono otto, ma soltanto sei (Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Puglia, Sicilia e Sardegna) consentono di utilizzare questa opportunità a fini abitativi.
Il motivo di questa latitanza è però facilmente spiegabile con il fatto che molto spesso il recupero di questa particolare tipologia di immobile avviene senza rispettare condizioni minime, tali da evitare rischi per chi vi ricorra.
Arrivando perciò ai casi limite registrati nel corso delle alluvioni in zone a forte rischio idrogeologico, con molte abitazioni ricavate appunto dal recupero dei seminterrati andate a finire sott’acqua.