Il fotovoltaico ancora nel 2016 vede aumentare la sua convenienza, anche in rapporto alle fonti di energia fossili.
Si tratta del portato della ricerca continua portata avanti nei laboratori di mezzo mondo, grazie alla quale non solo continua ad aumentare il rendimento dei pannelli, ma anche a calare i prezzi di produzione.
Tra i fattori che continuano ad influire in modo benefico sulla rinnovata convenienza dell’energia solare, anche terminata la fase dell’incentivazione diretta da parte dello Stato, vanno ricordati i sistemi di accumulo, ovvero le batterie delegate a raccogliere l’energia autoprodotta all’interno dell’abitazione, ma non autoconsumata istantaneamente.
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Fotovoltaico: Quanto costa una batteria?
Aggiungere un sistema di accumulo ad un impianto fotovoltaico ha naturalmente un costo.
A specificarne la portata sono stati di recente i ricercatori di RSE, i quali hanno condotto un’analisi economica, fondata in particolare sui prezzi attuali dei sistemi di energy storage e aggiungendo all’esame gli incentivi di cui si può usufruire al momento nel nostro Paese.
Dalla loro analisi, si evince come il costo necessario per un sistema di accumulo vada a posizionarsi intorno ai 700 euro/kWh utile per le batterie al litio e di 250 €/kWh per il piombo, cui devono essere aggiunte le spese per il convertitore bi-direzionale, i costi di installazione e quelle aggiuntive.
Una volta specificato questo costo, va però ricordato come siano gli incentivi a mutare decisamente il quadro.
Se si prende come punto di riferimento il contributo della Regione Lombardia, erogato all’acquisto e pari al 45-50% della spesa, oltre che alle detrazioni fiscali del 50%, spalmate su dieci anni, incentivi che sono cumulabili, come ricordato dall’Agenzia delle Entrate, a patto che la detrazione fiscale sia applicata solo sulla parte di spesa lasciata scoperta dall’incentivo regionale, su un investimento di 5.800 euro i due bonus daranno un rimborso complessivo di 4.350 euro.
Il risparmio ottenuto con la batteria
Va però ricordato come a rendere ancora più conveniente l’installazione di un sistema di accumulo su un impianto esistente, concorra ovviamente il risparmio fornito dalla batteria in sé, ovvero la sua influenza sull’autoconsumo, soprattutto per gli aderenti al V° Conto Energia, alternativo allo scambio sul posto e più conveniente per chi decida di adottare una batteria incentivata.
In questo caso, infatti, un utente da 5000 kWh/anno può collezionare un risparmio superiore ai 300 euro all’anno, livello che rimane comunque superiore a 200 euro per chi consumi 3000 kWh/anno.
Alla luce di quanto detto sinora, possiamo anche precisare il pay-back, ovvero il momento in cui ci si sarà rifatti dell’investimento effettuato e si potrà iniziare a guadagnare.
Per coloro che hanno scelto le batterie al litio, l’investimento può essere ammortizzato in poco più di 8 anni, un dato che va confrontato con una vita utile delle batterie stimata ormai in oltre 20.
Ove si opti invece per i sistemi di accumulo al piombo, una tecnologia meno costosa, ma anche meno redditizia, il pay-back scende addirittura a 6 anni.
In questo secondo caso andrebbe però considerato come dopo poco più di 8 anni la batteria sarà da sostituire, rendendo necessario rinnovare perciò la relativa spesa.
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