Alla fine del 2015, anche l’Italia ha dovuto adeguarsi alle direttive europee in tema di risparmio energetico, che prevedevano la graduale sostituzione di tutte le caldaie, ormai obsolete e non a norma, con nuovi modelli caratterizzati da basso consumo e rispetto verso l’ambiente.
Va infatti ricordato come le emissioni prodotte dalle caldaie contengono anidride carbonica, che si disperde nell’area inquinando in maniera grave l’ambiente. Un problema che ha spinto le istituzioni continentali a farsi carico di una politica tesa a far si che le caldaie siano a norma di legge, introducendo inoltre l’obbligo delle valvole termostatiche e il libretto d’impianto.
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Cosa prescrive la normativa sulle caldaie
Per quanto concerne le caldaie più vecchie, oltre a dover essere revisionate regolarmente e dotate dei nuovi impianti contro l’emissione di anidride carbonica nell’aria, devono essere caratterizzate anche da un’etichetta che riporti la classe energetica di appartenenza. In conseguenza di ciò, nel caso in cui si decida di acquistare una caldaia nuova, essa deve essere a norma, ovvero riportare impresso sul frontale la classe energetica di appartenenza, che può andare dalla A+ alla G. Logicamente per gli impianti incaricati di produrre anche acqua calda, oltre che adibiti al riscaldamento, sarebbe sempre meglio optare per i modelli A+.
Caldaia a norma: l’obbligo delle valvole termostatiche
Come abbiamo già ricordato, oltre alla classe energetica e ai controlli da eseguire sulla caldaia, nel nostro Paese vige anche l’obbligo di montare valvole termostatiche, entrato in vigore l’anno passato, le quali una volta applicate ai riscaldamenti servono al fine di controllarne l’emissione di calore. Ne consegue come l’utilizzo delle valvole termostatiche non solo consenta d’impattare in maniera meno negativa sull’ambiente, ma anche di risparmiare a volte in maniera corposa sulla bolletta del gas. Un risparmio che è la risultante dello spegnimento automatico del termosifone una volta che la stanza abbia raggiunto la temperatura prevista, per poi riattivarsi quando la stessa si trovi sotto il valore desiderato.
Quali sono gli interventi obbligatori per avere una caldaia a norma
Come si può raggiungere la ragionevole certezza che la propria caldaia sia a norma e non rischi la rottura o, peggio ancora, di causare un incendio? Il modo migliore per farlo è proprio obbedire agli obblighi sanciti dalla legge in merito alla effettuazione dei controlli di revisione annuale.
Va ricordato a tale proposito che la revisione della caldaia è obbligatoria per tutte quelle installate all’interno della casa e aventi una potenza inferiore ai 35 kw. Per le caldaie esterne e che superano i 10 kw di potenza è invece necessario non solo procedere alla revisione dell’impianto annuale, ma anche alla verifica dei fumi.
A delineare il quadro normativo in questione è la legge sul controllo dell’efficienza energetica degli impianti di riscaldamento, ovvero il Decreto Legislativo 192 entrato in vigore il 19 Agosto del 2005, integrato in seguito dal D.P.R. 74/2013 e dalla modifica conforme alla successiva direttiva Europea.
Va anche ricordato come non solo la revisione, ma anche la manutenzione e la pulizia delle caldaie sia obbligatoria per legge, per effetto del decreto legislativo 311 del 2006 che ha sostituito il precedente D.Lgs 192 del 2005.
