Prosegue l’ottimo momento delle fonti di energia rinnovabili nel nostro Paese, nonostante la politica contraddittoria e spesso ondivaga del governo. Se però questo buon momento continua anche dopo la fine del Conto Energia, che caratterizzò la prima fase di sviluppo del settore, oggi quello che salta agli occhi degli osservatori è il fatto che la produzione di energia da fonte rinnovabile sia una realtà che parte dal basso.
E’ infatti in continuo aumento il numero di nostri connazionali che hanno deciso di farla finita con una bolletta energetica vissuta alla stregua di una seccatura e produrre l’elettricità necessaria in modo autonomo. Per farlo, lo strumento adottato sono stati i piccoli impianti allacciati alla rete, i quali hanno raggiunto ormai una potenza di fuoco non indifferente, se si pensa che rappresentano circa un quarto di tutta la potenza installata lungo la penisola.
In Questo Articolo Si Parla di:
La certificazione dell’Autorità per l’energia
A riconoscere l’evidente successo delle rinnovabili fai da te è stato in particolare l’ultimo documento prodotto dall’Autorità per l’energia, in cui si ricorda come nel corso del 2015 (cui fanno riferimento gli ultimi dati disponibili) il numero di piccoli e piccolissimi impianti per la produzione di energia si è attestato a circa 700mila, con una crescita di 41mila rispetto all’anno precedente, più 6,3% in termini percentuali, arrivando in tal modo ad una potenza installata di oltre 30mila megawatt, pari proprio al 25% del totale prodotto in Italia.
Se si guarda con attenzione alla produzione, ovvero cercando di capire quanta sia l’energia che viene effettivamente prodotta, i piccoli impianti autonomi recano un contributo del 22% al totale nazionale, raggiungendo i 62,8 terawatt. All’interno di questo dato va poi precisato come le fonti rinnovabili coprano il 78,9% dell’elettricità autoprodotta, con un terzo derivante dal fotovoltaico.
Un dato, quello dell’energia solare, che non desta certo sorpresa, se si pensa che anche nel corso del 2015 sono da registrare 40mila nuove installazioni, un numero nettamente superiore a quello messo a segno da eolico, termoelettrico e mini-idrico, fermi rispettivamente a 880, 548 e 259 nuovi impianti. L’eloquente conferma che proprio il fotovoltaico è alla base del grande successo delle rinnovabili fai da te.
I motivi del successo dei piccoli impianti fai da te
Secondo gli esperti, il grande appeal tra gli italiani e i piccoli impianti può essere spiegato anche dal fatto che soltanto una parte dell’elettricità da essi prodotta è destinata all’autoconsumo, tanto che ben l’88% della produzione è stato immesso in rete nel corso del 2015, con un lieve aumento, 0,6 terawattora, rispetto all’anno precedente. Ciò vuol dire che agendo per questa via, il piccolo produttore è in grado di ripagarsi dell’investimento cui ha dovuto fare fronte per poter realizzare l’impianto.
Questa percentuale va peraltro a salire ulteriormente se solo si vanno a prendere in considerazione le varie fonti per stabilire un raffronto dal quale la convenienza delle rinnovabili salta immediatamente agli occhi. Chi ha un impianto di questo genere, infatti, vede l’autoconsumo attestarsi al 9,7% dell’energia prodotta, mentre per chi è ancora fedele alle fonti non rinnovabili, ovvero le fossili, la percentuale sale addirittura al 71,2%.